Il Pontefice è arrivato nella capitale portoghese per incontrare il popolo della Gmg, da ogni parte del mondo
Alessandra Fabbretti
ROMA – “Lisbona è la capitale più a ovest dell’Europa continentale e richiama dunque la necessità di aprire vie di incontro più vaste, come il Portogallo già fa, soprattutto con Paesi di altri continenti accomunati dalla stessa lingua”. Ne è convinto il Papa, che nel suo primo discorso a Lisbona, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico ha auspicato che la Giornata Mondiale della Gioventù sia, per “l’anziano continente, un impulso di apertura universale. Perché di Europa – di vera Europa – ha bisogno il mondo: ha bisogno del suo ruolo di pontiere e di paciere nella sua parte orientale, nel Mediterraneo, in Africa e in Medio Oriente”.
Per il Pontefice: “Così l’Europa potrà apportare, all’interno dello scenario internazionale, la sua specifica originalità, delineatasi nel secolo scorso quando, dal crogiuolo dei conflitti mondiali, fece scoccare la scintilla della riconciliazione, realizzando il sogno di costruire il domani con il nemico di ieri, di avviare percorsi di dialogo e di inclusione, sviluppando una diplomazia di pace che spenga i conflitti e allenti le tensioni, capace di cogliere i segnali di distensione più flebili e di leggere tra le righe più storte”.
La tesi di Francesco: “Nell’oceano della storia, stiamo navigando in un frangente tempestoso e si avverte la mancanza di rotte coraggiose di pace”.
Quindi Bergoglio ha continuato: “Nel mondo evoluto di oggi è divenuto paradossalmente prioritario difendere la vita umana, messa a rischio da derive utilitariste, che la usano e la scartano. Penso a tanti bambini non nati e agli anziani abbandonati a sé stessi, alla fatica di accogliere, proteggere, promuovere e integrare chi viene da lontano e bussa alle porte, alla solitudine di molte famiglie in difficoltà nel mettere al mondo e crescere dei figli”. Il Papa lancia un quesito: “Verso dove navigate Europa e Occidente, con lo scarto dei vecchi, i muri col filo spinato, le stragi in mare e le culle vuote? Dove andate se, di fronte al male di vivere, offrite rimedi sbrigativi e sbagliati, come il facile accesso alla morte, soluzione di comodo che appare dolce, ma in realtà è più amara delle acque del mare?”.
Il Pontefice è arrivato a Lisbona per incontrare il popolo della Gmg, accorso nella capitale portoghese da ogni parte del mondo. L’aereo papale è atterrato nella base aerea di Figo Maduro a Lisbona, ed è stato accolto dal presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, per la cerimonia di accoglienza ufficiale, senza discorsi. Al Centro Cultural de Belém poi, ha rivolto il suo discorso alle autorità, alla società civile e al Corpo Diplomatico. Nel pomeriggio, alle 17.30 (18.30 ora italiana), al Mosteiro dos Jerónimos, il Papa ha recitato i Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati/e, i seminaristi e gli operatori pastorali. Francesco si reca in Portogallo per la seconda volta, dopo la visita al Santuario di Fatima avvenuta il 12 e 13 maggio del 2017, in occasione del centenario delle Apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria. Sarà il quarto Pontefice a visitare il Paese lusitano, dopo San Paolo VI nel 1967, San Giovanni Paolo II nel 1982, nel 1991 e nel 2000, e Benedetto XVI nel 2010.
(www.agensir.it)