Alessandro Orsini: “Il Corriere della Sera, la Stampa e la Repubblica, non conducono indagini su questo tema perché il loro problema è quello di creare consensi intorno alle politiche di guerra in Ucraina.”
Orsini: “I media nascondono la crisi economica”
Alessandro Orsini prosegue la sua crociata contro i media mainstream italiani colpevoli, secondo il professore, di veicolare messaggi propagandistici sulla guerra in Ucraina attraverso narrazioni parziali, omissioni, quanto non totalmente fantasiose.
Scrive Orsini dalla sua pagina social: “In Italia si stanno perdendo molti posti di lavoro a causa della guerra in Ucraina e molti altri se ne perderanno nei prossimi anni. Il Corriere della Sera, la Stampa e la Repubblica, non conducono indagini continue e approfondite su questo tema specifico perché il loro problema è quello di creare consensi intorno alle politiche di guerra in Ucraina.”
E dunque: “Ne consegue che il pubblico, soprattutto ad agosto, non deve capire e non deve sapere che tanti italiani non andranno in vacanza quest’anno per colpa della guerra che ha aggravato la situazione delle famiglie italiane già fragili economicamente. Il Corriere della Sera e Open ci dicono che la Russia andrà in bancarotta, mica ci spiegano che molti italiani non andranno in vacanza a causa della guerra e che il Pil della Russia cresce.”
Orsini incalza: “Mica ci raccontano quotidianamente la sofferenza delle imprese italiane a causa della guerra. Mica ci raccontano le batoste che gli imprenditori italiani stanno prendendo e prenderanno. Vi basti conoscere un dato pubblicato l’altro giorno dal Financial Times: la disconnessione dell’Europa dall’economia russa è costata finora ben 100 miliardi di perdite alle imprese europee.”
E in conclusione: “Da quando è scoppiata la guerra, le imprese europee hanno accumulato perdite dirette sulle proprie attività in Russia per almeno 100 miliardi di euro. Questa è soltanto una piccola parte dei danni economici provocati all’Europa dalla guerra in Ucraina. Secondo voi, perdite così ingenti non si riflettono sulla vita dei poveri italiani?”