Pietro Ichino, docente di diritto del lavoro e tra i fondatori e poi parlamentare del PD, propone la sua ricetta sulle retribuzioni, vecchia di mezzo secolo: sรฌ al salario minimo, ma con le gabbie salariali che differenzino Nord e Sud del paese.

La sua specifica che lo vorrebbe calcolato al costo della vita dovrebbe tenere conto anche delle croniche mancanze infrastrutturali e di servizi del Mezzogiorno, che ovviamente non entrano nel paniere dei beni. Servirebbe invece investire massicciamente nel pubblico, per rilanciare l’economia meridionale.

E soprattutto, non possiamo accettare che una distorta concezione di giustizia venga usata per dividere i lavoratori. Ichino vuole cristallizzare le differenze create dal mercato, mentre noi vogliamo un salario minimo per tutti ad almeno 10 euro, indicizzato al costo della vita, che sia un livello da cui partire per future rivendicazioni che migliorino le condizioni dei lavoratori!

Marta Collot Pap UP

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