L’Agenzia Federale per il Trasporto Aereo ha fornito la lista dei nomi dei passeggeri dell’Embraer 135 precipitato dalle parti di Tver’, nella quale compaiono, ma si sapeva già, sia il nome di Prigožin che, soprattutto, quello di Dmitrij Utkin. I corpi delle vittime non sono stati ancora identificati, quindi siamo ancora in attesa di una conferma ufficiale del decesso dei due che, a meno di una mastodontica campagna di disinformazione, sembra abbastanza certo.
Ipotizzando dunque che Prigožin e Utkin siano morti, e tutti gli indizi in nostro possesso sembrano portare in questa direzione, resta da capire cosa è successo davvero, e qua già si è scatenata qualunque ipotesi. Procediamo con ordine. O l’aereo è precipitato per cause accidentali o è stato fatto precipitare. Se è precipitato per cause accidentali ogni teoria di complotto cade; se è stato fatto precipitare, bisognerebbe stabilire se mediante una bomba a bordo o mediante l’utilizzo della contraerea. Non è distinzione da poco, perché la bomba a bordo può avercela messa chiunque ed è un atto volontario, la contraerea è per forza russa ma potrebbe essersi trattato di un incidente, e anche in quest’ultimo caso dovremmo escludere il complotto. Inoltre, se è stato un atto volontario da parte della contraerea, dovremmo stabilire se è stata un’azione improvvisata da qualcuno che magari voleva vendicarsi dei 13 aviatori uccisi dalla Wagner durante la sua assurda marcia, o se l’ordine è partito dai vertici militari e/o dal governo. Se è stata invece una bomba, chi ce l’ha messa? I servizi segreti ucraini? I servizi segreti russi? I servizi segreti occidentali? Per ora nessuno si è intestato niente. Se la distruzione dell’aereo è stata voluta dal governo russo, ovviamente la cosa non sarà mai ammessa; stesso ragionamento in caso siano stati ucraini o occidentali, cosa che mi pare comunque un po’ più difficile (anche se non escludo che qualche formazione di kantiani, russa o ucraina, possa rivendicare l’attentato – se è stato un attentato).
Insomma, non se ne sa nulla e non se ne saprà nulla, probabilmente, per un pezzo. Bisogna non solo aspettare i risultati dell’inchiesta ma anche vedere cosa comunicheranno le autorità russe e in che modo lo faranno. Il mondo “Z”, intanto, è diviso tra chi piange l’eroe e chi esulta per la morte del traditore. Il gruppo dirigente della Wagner annuncia comunicati e compone una croce con le finestre illuminate sulla sua sede di San Pietroburgo (foto). Questo è quanto sappiamo finora.

PS – opinione personale (e quindi magari sbagliata)? Nel quadro generale del conflitto è una cosa assolutamente irrilevante e, dal punto di vista della gestione delle operazioni, la morte di Utkin è più importante (ma non fondamentale) di quella di Prigožin.

Francesco Dall’Aglio

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