“Il più classico dei provvedimenti balneari”: con queste parole l’Ente nazionale protezione animali ha definito l’ennesima disposizione avanzata dal presidente della Provincia autonoma di Trento, il leghista Maurizio Fugatti, il quale ha colto l’occasione delle ferie estive per inserire nella legge di assestamento del bilancio un regolamento “ammazza-orsi” e “ammazza-lupi”. Il provvedimento, infatti, non soltanto esautora ISPRA – l’Istituto superiore per la promozione e la ricerca ambientale – dalla gestione della fauna selvatica, ma, come spiega l’associazione animalista, offre alla Provincia autonoma la possibilità di “autorizzare le uccisioni senza dover chiedere il parere (preventivo) dell’Istituto”, consentendo addirittura, a specifiche condizioni, di “sparare a vista” ad orsi e lupi.

A fine luglio, infatti, il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento ha approvato – con 22 voti a favore e 10 contrari – il Disegno di Legge concernente l’assestamento di bilancio, che, tra gli articoli deliberati, contempla anche il n.59, in cui sono state inserite due integrazioni relative alla gestione faunistica nel territorio provinciale. Grazie a questo “blitz”, la Provincia avrà mano libera nel disporre “sempre” l’uccisione dell’esemplare ove sussistano determinati presupposti. Le associazioni animaliste hanno giudicato in particolare allarmante il fatto che nel documento si preveda che, per intervenire con l’abbattimento, basti la segnalazione della presenza di un esemplare “in centro residenziale o nelle immediate vicinanze di abitazioni stabilmente in uso” o che l’animale provochi ripetuti danni a (non meglio precisati) “patrimoni per i quali l’attivazione di misure di prevenzione o di dissuasione risulta inattuabile o inefficace“. Al contempo, l’esemplare può essere abbattuto quando “attacca, con contatto fisico”, “segue intenzionalmente delle persone” o “cerca di penetrare in abitazioni, anche frequentate solo stagionalmente”.

La seconda modifica riguarda invece unicamente gli orsi e offre maggiori poteri alla Giunta in caso di danni al settore dell’apicoltura. “La Giunta provinciale – si legge all’interno del provvedimento – può dettare disposizioni attuative di questo articolo con riguardo alle aree geografiche interessate dalla presenza della specie, anche in deroga alle precedenti disposizioni del decreto del Presidente della Provincia del 19 maggio 2017″, cioè il regolamento urbanistico/edilizio.

La nuova norma è arrivata pochi giorno dopo la firma, da parte dello stesso Fugatti, di un’ordinanza che aveva dato il via libera all’abbattimento di due esemplari di lupo appartenenti al branco presente nella zona di Malga Boldera, nel versante trentino dei Monti Lessini, nel Comune di Ala. Esprimendo il proprio parere (obbligatorio ma non vincolante), Ispra aveva dichiarando che la decisione non sembrava “incidere significativamente sullo stato di conservazione della popolazione del Trentino Alto Adige”, precisando che “l’abbattimento di non più di due esemplari ha un carattere sperimentale” e che la Provincia avrebbe dovuto “produrre una sintetica valutazione dei possibili miglioramenti della prevenzione entro tre mesi”. Trattandosi di una prima autorizzazione all’abbattimento, l’Istituto ha infatti manifestato la necessità di “raccogliere informazioni in particolare circa gli effetti del prelievo sulla popolazione di lupi e sulle dinamiche predatorie”. A metà agosto, però, il Consiglio di Stato ha sospeso l’abbattimento dei due lupi: lo stop sarà valido fino al 14 settembre, quando il TAR tornerà a riunirsi collegialmente.

[Stefano Baudino]

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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