Tornare sulla “povertà educativa” è sempre frustrante. La causa di molte altre povertà nasce da questa e non occorre aver studiato per comprenderlo (sic.)
La cosa che sopra ogni altra dovrebbe spaventare è che ci vogliono cinque generazioni affinché un bambino possa aspirare a migliorare quello che viene definito (non sempre correttamente) il suo “status” sociale.
Se sei povero, non studi: se sei povero, quasi nessuno ti aiuterà, non verrai portato a comprendere l’importanza dello studio, non capirai un testo, non saprai far di conto. E tutto ciò che non avrai non è un problema che realmente sia affrontato, in questo Stato. La parabola discendente che si sarebbe potuta arrestare con la tecnologia, il progresso e l’intelligenza della responsabilità sociale, non viene fermata. Anzi, è alimentata dalla sproporzione di una società che non ammette che tu sia ignorante, ma non fa nulla perché tu non non lo sia.
Che non combatte la povertà con i soldi, ma che ti mette all’angolo perchè i soldi non li puoi fare con il tuo cervello.
Frustrante, a questo punto, è poco.

Di Daniele Mattioli

"Nato negli anni del "Boom", ma non sopporta il termine "Boomers." Da sempre a Sinistra, da sempre insofferente alle ingiustizie ed alla cattiva politica. Con un Blog on-line (sotto varie forme) dal 2005, attualmente lavoratore povero e sostenitore di "Potere al Popolo."

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