Non si può evitare di esprimere un grande dolore per l’immensa tragedia di Brandizzo e di insistere nel denunciare le condizioni di precarietà e di insicurezza in cui il lavoro è organizzato nel nostro Paese. Non basta limitarci nella ricerca dell’errore umano, di comunicazione. Sono le condizioni generali nelle quali si svolgono questo tipo di necessarie manutenzioni in un settore delicato come le ferrovie che vanno affrontate con un radicale mutamento di scenario.Manutenzioni ferroviarie per le quali stanno salendo denunce di questo tenore: “La spartizione chirurgica dei lavori per la manutenzione sulla rete ferroviaria italiana e i subappalti finiscono alle aziende della ‘ndrangheta” .
Al dicembre 2022 i dati degli infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL sono stati 697.773 (555.236 nel 2021).
Questo quadro drammatico si situa, come abbiamo già visto, in un contesto generale di sfruttamento intensivo e di lavoro nero a tutti i livelli non soltanto della manodopera più fragile, in agricoltura o in edilizia, legata all’immigrazione legale/clandestina.
E’ stata lanciata l’ipotesi di un referendum per abolire il jobact: assieme alla legge sul salario minimo (da perseguire anche per avviare un processo di “recupero di dignità del lavoro”) l’ipotesi referendaria potrebbe essere perseguita anche come punto di fattore aggregativo politico di una identità sociale sempre più smarrita e frantumata.