Cinque operai morti. Il più giovane aveva solo 22 anni. Non si tenti di scaricare sul macchinista la responsabilità della mancata interruzione della linea.

Non si liquidi con la parola incidente una strage sul lavoro.

Va fatta piena luce sulle ragioni della mancata interruzione della linea.

Di sicuro siamo di fronte a una tragedia che riguarda lavoratori di un’azienda esterna.
La logica delle esternalizzazioni ha diminuito la sicurezza sul lavoro.

Non è più tempo di ipocrisie e chiacchiere.

I cinque morti sono il risultato di quello che si denuncia da troppo tempo. Se RFI non è in grado di fare rispettare le regole sulla sicurezza, attraverso i dirigenti e quadri preposti, deve cambiare la sua governance immediatamente. Chiediamo le dimissioni dell’amministratore delegato e del ministro dei trasporti, un gesto politico necessario. Subito.

Invitiamo a firmare la proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.

Basta stragi! Basta appalti e subappalti!

Maurizio Acerbo PRC UP

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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