Il rapporto annuale dell’INPS certifica che se sei un pensionato del primo quinto della distribuzione (ovvero, sostanzialmente se sei un ex dipendente che ha vissuto sottopagato), allora la tua speranza di vita รจ quasi cinque anni inferiore di chi รจ nel quinto – molto piรน ristretto – dei piรน ricchi. Persino nel godere dei contributi versati si riproducono le violenze subite per tutta la vita nel “mercato libero”.
Sentiamo in continuazione dire che l’aspettativa di vita si allunga (ma non รจ piรน esattamente cosรฌ), che le casse dello stato non possono reggere l’invecchiamento della popolazione (ma possono reggere il riarmo e i miliardi e miliardi di sussidi alle imprese). Questa volta non abbiamo sentito alcuna levata di scudi per come la povertร accorcia la vita di chi ha faticato tutta la vita per pensioni da fame.
L’etร pensionistica va diminuita e vanno aumentate le minime ad almeno 1000 euro, oltre che indicizzate al costo della vita. Non si puรฒ morire di lavoro sottopagato e insicuro persino nella pensione.
Marta Collot PaP UP