Ad un anno di distanza dall’insediamento del governo di Giorgia Meloni è possibile fare un bilancio del suo operato
Se torniamo indietro e guardiamo al replay gli ultimi dodici mesi non troviamo nessun provvedimento che abbia inciso positivamente sui problemi del Paese.
La prima impressione è che la Presidente del Consiglio stia evitando di agire per durare e che gran parte delle sue iniziative siano state adottate per pura e semplice propaganda politica.
Sul fenomeno dei migranti Giorgia Meloni non ha le idee chiare.
La leader di Fratelli d’Italia è passata dal ‘blocco navale subito’ al decreto che limita gli interventi delle navi delle Ong, poi ha chiesto l’aiuto dell’Unione Europea ma nello stesso tempo ha giustificato i veti posti dai suoi alleati polacchi e ungheresi. Intanto gli sbarchi sono triplicati, l’hotspot di Lampedusa è quasi sempre stracolmo ed i presunti accordi con la Tunisia sono carta straccia. Ora si vuole porre rimedio con i Centri di permanenza per i rimpatri e con l’introduzione di un obolo da chiedere ai migranti per non essere segregati.
4.938 euro. È questa la cifra che dovrà versare all’Erario chi arriva con i barconi per evitare di essere rinchiuso nei Cpr. I migranti prima sono costretti a pagare tra i 600 e i 1.000 euro i trafficanti di uomini, poi, se riescono ad arrivare sulle nostre coste, dovranno darne quasi 5.000 euro allo Stato italiano.
Ma come potrà farlo chi non ha nulla o è un minorenne o una donna incinta? E che fine ha fatto la misericordia cristiana che dicono di praticare i nostri attuali governanti?
Inoltre, è una norma in contrasto con la Costituzione italiana e la normativa europea come ha già stabilito un’ordinanza del tribunale di Catania. Un provvedimento scritto male che non produrrà nessun effetto concreto.
L’obiettivo è scoraggiare le partenze minacciando 18 mesi di detenzione, ma è solo propaganda politica così come lo era il blocco navale.
Avevano promesso di tagliare le tasse, ma anche questa è una meteora. A parte il limitato e temporaneo taglio del cuneo fiscale e la prospettiva della flat tax, non c’è altro se non qualche condono fiscale e ora sembra quello edilizio.
Non è stato emesso nessun provvedimento per favorire la crescita economica. Anzi, il taglio degli incentivi alle ristrutturazioni edilizie avrà un effetto negativo nei prossimi anni.
Non c’è nessun provvedimento per combattere gli effetti dell’inflazione e dell’incremento dei tassi di interesse. I Btp sono ai massimi degli ultimi dieci anni. Lo spread è a 200. E dal prossimo anno dovremo pagare quasi 85 miliardi di interessi sul debito pubblico ed il Pil nell’ultimo trimestre ha subito un calo preoccupante.
Nel frattempo, la Presidente del Consiglio scappa di fronte ai giornalisti, non dà risposte sui ministri indagati, traccheggia sulle dichiarazioni imbarazzanti dei suoi alleati, ma trova il tempo di esprimere un parere su uno spot pubblicitario.