Raid aerei notturni israeliani a Gaza e in Siria. 55 morti nella Striscia 1 a Damasco. Agenzie Onu: “situazione catastrofica”
Un’altra notte di sangue nella Striscia di Gaza. Secondo Hamas, i bombardamenti della scorsa notte hanno ucciso 55 palestinesi. L’offensiva di Israele si è concentrata anche nella Cisgiordania occupata. Sono cinque i palestinesi uccisi, portando a 90 il numero totale dei morti dal 7 ottobre, secondo il Ministero della Sanità.
Gli omicidi sono avvenuti a Jenin, Qabatiya, Tammun e Nablus, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Wafa, aggiungendo che tre di loro sono stati colpiti dalle forze israeliane e altri due sono morti a seguito di un attacco a una moschea.
Non è finita qui. L’aviazione israeliana ha colpito anche la Siria. Per la terza volta negli ultimi dieci giorni ha messo fuori uso gli aeroporti di Damasco e Aleppo
Come ha riportato l’agenzia statale siriana SANA iIntorno alle 5:25 [02:25 GMT], il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo prendendo di mira gli aeroporti internazionali di Damasco e Aleppo, provocando la morte di un lavoratore all’aeroporto di Damasco e il ferimento di un altro”.
Non solo: “I danni materiali alle piste degli aeroporti li hanno messi fuori servizio
Senza contare che gli scontri tra esercito israeliano e Hezbollah si fanno sempre più cruenti. La prospettiva di un allargamento del conflitto è sempre più concreta.
La situazione a Gaza è “catastrofica”
Cinque agenzie dell’ONU, UNICEF, OMS, UNFPA, UNDP e WFP hanno dichiarato che la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza era già “disperata” prima del conflitto, ma dopo l’inizio delle ostilità tra il movimento Hamas e Israele, la situazione è diventata “catastrofica” ed hanno chiesto alla comunità internazionale di intervenire e “fare di più” per la regione palestinese.
Le organizzazioni sottolineano che più di 1,6 milioni di persone a Gaza – soprattutto le categorie più vulnerabili, come bambini, donne incinte e anziani – hanno bisogno di “aiuti umanitari urgenti”. Nel documento si precisa che, tenendo conto delle due settimane di “bombardamenti incessanti”, delle infrastrutture civili distrutte, della carenza di acqua, cibo, medicine, carburante e altri beni essenziali, “il tempo sta scadendo prima che i tassi di mortalità salgano alle stelle.”
“Gli ospedali sono stracolmi di feriti. La popolazione civile ha sempre più difficoltà ad accedere ai generi alimentari di base. I centri sanitari non hanno più carburante e funzionano con piccole quantità che hanno ottenuto localmente. Si prevede che finiranno il giorno successivo o qualcosa del genere. La capacità di produzione dell’acqua è al 5% del livello normale”, avvertono le agenzie.
A tal proposito, le cinque agenzie hanno chiesto un cessate il fuoco umanitario, flussi di aiuti umanitari “ampi e costanti” e un accesso umanitario “immediato e senza restrizioni” a Gaza.
Inoltre, hanno chiesto che i palestinesi possano avere accesso “in modo sicuro e coerente” all’acqua, al cibo, al carburante e al sistema sanitario.
“Chiediamo la protezione di tutti i civili e delle infrastrutture civili a Gaza, comprese le strutture sanitarie. Chiediamo la protezione degli operatori umanitari a Gaza che rischiano la vita al servizio degli altri. E chiediamo il massimo rispetto del diritto umanitario internazionale da parte di parte di tutti “, conclude il comunicato