Riceviamo e pubblichiamo
Enrico Vigna
In merito alla tragica situazione creatasi in conseguenza dell’attacco della resistenza palestinese di Gaza contro Israele, è importante sottolineare e far conoscere che, mentre tutti i media occidentali insistono incessantemente, sulla necessaria guerra e distruzione di Hamas, assimilandolo all’ISIS o a Al Qaeda, come fosse un corpo separato dal popolo palestinese, qui documento quali altre forze, comuniste, socialiste, popolari sono in campo in questa guerra denominata “Diluvio di Al Aqsa”, con le loro dichiarazioni e posizioni. C Qui è dimostrato attualmente che lo scontro non è tra Hamas e Israele, ma tra il popolo palestinese nelle sue varie sfaccettature e componenti, e lo stato sionista israeliano.
Occorre, per dovere di cronaca, premettere che, nella realtà, Hamas (Movimento di Resistenza Islamico) è il movimento di Resistenza nazionale palestinese più votato nelle ultime elezioni tenutesi, dove aveva votato il 74,6% degli aventi diritto, con l’impedimento al voto per altri milioni di palestinesi della diaspora o dei territori occupati, a cui lo stato sionista non permise di esercitare il loro diritto. Questi i dati per il Consiglio Legislativo Palestinese: la Lista Cambiamento e Riforma (Hamas) ha ottenuto la maggioranza assoluta dei consiglieri, con 74 seggi (44%); nel distretto di Gaza ha ottenuto 15 seggi su 24 (6 a Fatah e 3 a indipendenti), mentre in Cisgiordania e Gerusalemme est, ha ottenuto 30 seggi su 42 (11 a Fatah e 1 ad un indipendente), naturalmente questo può piacere o no, ma se non si prende atto di questo, la realtà viene accomodata a letture e interpretazioni distorte e utilizzata a fini distorti o meglio funzionali alle “guerre infinite”, così care agli egemonismi unipolari del mondo.
Così come, con questo metodo NON si dice che in Palestina e a Gaza, esistono e lottano storicamente da decenni, Movimenti palestinesi di resistenza e liberazione nazionale, che hanno sempre avuto un ruolo primario di avanguardia politica laica, rivoluzionaria e progressista in quelle terre. Qui sono documentate le loro posizioni ed il loro ruolo in questa ultima operazione militare.
Da questa ennesima tragedia in terra palestinese, emergono due dati che hanno prodotto questa nuova battaglia: il primo è che tutto questo, compreso la morte di civili innocenti è la conseguenza di oltre 75 anni di occupazione brutale, violenta, terrorista e barbarica dell’entità sionista. Il secondo è la responsabilità del governo fascista israeliano guidato da Netanyiahu, che ha esasperato il processo di nuove occupazioni e la cacciata violenta della popolazione araba, sfidato i credenti di fede musulmana con l’occupazione della Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, picchiando e arrestando con retate gli stessi credenti, negando e sotterrando così le possibilità di dialogo e negoziato, bensì inasprendo le tensioni e provocando sentimenti di odio e rabbia in milioni di palestinesi, arabi e musulmani. Se si cerca e VUOLE la pace, c’è ormai una unica possibilità: il rispetto e l’attuazione integrale dei diritti del popolo palestinese ad esistere, vivere e scegliere il proprio destino politico e storico, liberamente e senza l’occupazione militare delle proprie terre, così come il diritto inalienabile al RITORNO, per i milioni di palestinesi esuli e rifugiati.
Come ha detto un anziano leader palestinese: “…il primo giorno che finirà l’occupazione della nostra terra, sarà il primo giorno che regnerà la pace…”.
Comunicato delle Brigate Martire Abu Ali Mustafa, l’ala militare del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
07 ottobre 2023
Brigate Martire Abu Ali Mustafa: la battaglia del “Diluvio di Al-Aqsa” è la battaglia del popolo palestinese e di tutte le forze della resistenza.
Alla luce delle gesta valorose compiute dagli eroi della resistenza nei nostri territori occupati, degli atti di dignità e fierezza che oggi rinnovano e dell’epopea eroica che stanno portando avanti, noi delle Brigate Martire Abu Ali Mustafa affermiamo quanto segue:
- 1. Questa eroica battaglia segna l’inizio della sconfitta del nemico sionista e della sua dipartita dalla nostra terra, obiettivo che non sarà mai cancellato dalla consapevolezza e dalla coscienza della nazione araba. Dichiariamo lo stato di massima allerta tra le fila dei nostri combattenti e lavoriamo sul campo su diversi assi insieme ai nostri compagni di sangue e d’armi. 3. Siamo al fianco dei nostri fratelli delle Brigate Al-Qassam e di tutte le forze della resistenza e ci uniamo a loro in questa battaglia che sarà scolpita nella storia. 4. Chiediamo a tutte le forze di resistenza dentro e fuori la Palestina di prendere posizione nella trincea dello scontro che ora si deve estendere in tutta la regione.
Gloria ai martiri, vittoria alla resistenza, ciò che verrà sarà più grande
Brigate Martire Abu Ali Mustafa, Palestina occupata 7-10-2023
Fronte popolare: questo è un giorno in cui vengono ripristinate la natura del conflitto e la dignità della nazione araba
07 ottobre 2023
“ Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina annuncia che le tenaci montagne della resistenza si sono mosse unite in risposta all’appello della Palestina, all’appello di Gerusalemme e di Al-Aqsa, in cui viene ripristinata la natura del conflitto e la dignità degli arabi, con la nazione restaurata, determinata a ottenere una vittoria strategica su questo nemico, in una battaglia che aprirà la porta del ritorno e ridisegnerà la storia della Palestina e della regione.
Il Fronte Popolare invita il nostro eroico popolo in tutta la Palestina a partecipare attivamente alla battaglia del “Diluvio di Al-Aqsa”. Sia con la sua posizione politica che con gli strumenti che possiede, per attaccare l’esercito nemico e i suoi coloni, tagliare le sue vie di rifornimento, sabotare le sue installazioni vitali e inseguire gli sgomenti invasori sionisti, di fronte agli attacchi della Resistenza e delle loro azioni di assalto ovunque nella terra di Palestina.
Il Fronte ha rimarcato il suo appello rivolgendolo a tutti coloro che portano armi, in particolare ai membri dei servizi di sicurezza, a impegnarsi nella battaglia del popolo palestinese contro il nemico e a fare la scelta di dignità per ogni palestinese libero che lotta per liberarsi dell’occupazione e raggiungere gli obiettivi e i diritti di tutto il nostro popolo.
Il Fronte ha affermato che il momento della battaglia, che coincide con la gloriosa Guerra d’Ottobre del 1973, è un appello al popolo della nazione araba e ai popoli della regione affinché prendano una posizione netta nel conflitto generale con il nemico sionista e in questa particolare battaglia, e per svolgere il loro dovere accanto ai figli dei rivoluzionari combattenti nella Palestina occupata.”.
Dipartimento Centrale d’Informazione del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
FRONTE DEMOCRATICO PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA
Dichiarazione dell’Ufficio Politico del Fronte Democratico, 9 ottobre 2023
“ L’operazione “Diluvio di Al Aqsa” è stata un fatto imprevedibile e ha rappresentato un colpo fatale al sistema militare e di sicurezza dell’occupante e per l’occupazione.
Ciò che la resistenza ha ottenuto è un risultato molto grande e avrà ripercussioni sul governo occupante. L’occupante ha pagato un pesante prezzo a seguito dell’operazione “ Diluvio di Al Aqsa”, in termini di prigionieri, feriti e morti.
L’occupante non ha compreso finora, che i messaggi di resistenza erano arrivati a un punto estremo. Dobbiamo ora basarci su ciò che hanno ottenuto le ali militari delle varie Brigate combattenti, espressione di TUTTE le fazioni delle Resistenza Nazionale palestinese.
Salutiamo la valorosa Resistenza nel suo coraggioso confronto con le forze di occupazione, nel rifiuto dell’ingiustizia storica inflitta al nostro popolo dall’assedio di Gaza, dagli insediamenti illegali, dalla giudaizzazione di Gerusalemme, dai ripetuti attacchi alla Moschea di Al-Aqsa e dalla politica di omicidi, arresti e posti di blocco, messi in atto fino ad ora.”
Dichiarazione di “Abu Khaled“, portavoce militare delle Brigate di Resistenza Nazionale (Forze del Martire Omar Al-Qasim), l’ala militare del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina. 8 ottobre 2023
“ Comunichiamo che noi, delle Brigate della Resistenza Nazionale (le forze del martire Omar Al-Qasim) stiamo scrivendo un’epopea eroica senza precedenti, in difesa del nostro popolo palestinese e della sua gloria, che ha rivelato la fragilità del sistema di sicurezza e difesa del nemico e il suo esercito sconfitto. Confermiamo che i nostri combattenti sono tuttora impegnati in scontri insieme ai loro compagni di tutte le fazioni palestinesi. Duri scontri e attacchi in siti sionisti all’interno dei nostri territori occupati nel 1948, come parte dell’eroica operazione “Al-Aqsa Flood”.
Unione dei Comitati d’Azione delle Donne palestinesi
“ L’Unione dei Comitati d’Azione delle Donne palestinesi ha denunciato i pesanti bombardamenti di strutture residenziali e palazzi in tutte le aree della Striscia di Gaza, e l’alto tasso di feriti e martiri tra cui donne e bambini. L’UCADP ha affermato la sua dichiarazione sul diritto a difendere le nostre terre occupate con tutte le forme di resistenza popolare globale per porre fine all’occupazione e raggiungere la libertà, che porta al diritto al ritorno e all’autodeterminazione.
L’Unione delle donne palestinesi ha inoltre invitato la comunità internazionale, le Nazioni Unite e tutte le istituzioni internazionali, giuridiche e umanitarie a esercitare pressioni a livello regionale per fermare la guerra, garantire protezione al nostro popolo, fermare gli attacchi sionisti da parte dei criminali di estrema destra del governo, denunciare l’occupazione come responsabile dei crimini commessi contro il nostro popolo e presentare casi nei tribunali internazionali.
Chiediamo inoltre a tutto il nostro popolo di mobilitare tutte le energie popolari in tutti i campi, villaggi e città a sostegno del nostro popolo e della nostra causa.
Lunga vita alla nostra valorosa resistenza. Gloria ed eternità ai nostri martiri. Guarigione per i nostri feriti”.
Dichiarazione rilasciata dal Partito Comunista Palestinese – 14 ottobre 2023
“ Le masse del nostro popolo sono in lotta da 75 anni contro l’occupazione della terra di Palestina, gli occupanti hanno cercato e continuano a cercare di fissare l’immagine dell’invincibile soldato sionista e dell’indistruttibile stato usurpatore. Da 75 anni non sono ancora riusciti nel loro intento. Il nostro popolo arabo palestinese dimostra quotidianamente con il sangue e il fuoco, di essere un popolo che non può e non vuole essere sconfitto, non importa quante vittorie temporanee il nemico ottenga, essi sanno che non vogliono alternative alla propria patria, la Palestina, nella quale vivono e nella quale muoiono, e nella quale sognano di ritornare, non importa quanto tempo ci vorrà. Non c’è alternativa alla Palestina se non la Palestina, mentre i sionisti comprendono profondamente che la loro presenza su questa terra è temporanea. Il “Diluvio di Al-Aqsa” ha registrato i più alti significati umani nel cammino della nostra lotta di liberazione nazionale per le masse del nostro popolo, , e ha dimostrato a ogni angolo del mondo che il nostro popolo ha rappresentato e rappresenta, nel corso degli anni della sua lotta, il “detonatore” della dignità araba, che i reazionari arabi hanno sempre voluto soffocare e trattenere per decenni. Pertanto, non sorprende che il nostro popolo trovi tutta questa unità e alleanza. Dai malvagi paesi occidentali guidati dall’imperialismo americano e dalla loro ansia di restaurare ciò che è stato causato dall’operazione di Al-Aqsa, per cercare di contenerne le conseguenze a livello regionale alla luce dell’attuale equilibrio di potere, che ha obiettivi diversi perseguiti da questa entità usurpatrice. Le masse del nostro grande popolo palestinese sono le più coscienti tra coloro che pensano che l’imperialismo e il nemico sionista non accetteranno facilmente la loro terribile sconfitta, ma difenderanno con tutte le forze il loro progetto imperialista nella regione, già hanno praticato e attueranno altri terribili massacri contro il nostro popolo, nel tentativo di sottometterlo. Pertanto, la battaglia attuale tra il nostro popolo indifeso e il più grande arsenale militare del mondo è… una battaglia per l’esistenza, non una battaglia per i confini, ed è la chiave delle battaglie della prossima liberazione. Anche il nostro nemico inevitabilmente si rende conto, che la sua battaglia contro il popolo palestinese è la battaglia per l’esistenza su questa terra. Ogni palestinese in terra di Palestina è un chiodo nella bara dello stato di occupazione sionista. Pertanto, non sorprende che gli obiettivi della sua battaglia contro il nostro popolo, oggi abbia tra gli obiettivi: ricreare lo scenario di sfollamento e creare una nuova catastrofe per il nostro popolo, ma questo nemico, con la sua mentalità criminale, non si è reso conto e non si renderà conto che il nostro popolo ha capito la lezione ed è determinato a far sì che non vi siano più spostamenti dopo oggi, e che il tempo delle battute d’arresto è passato, dopo la battaglia di Al-Aqsa. Sosteniamo il nostro eroico popolo, oh nostro popolo valoroso dell’orgogliosa Gaza, i massacri commessi contro di voi da questa occupazione fascista indicano un fallimento strategico e irreversibile. Questo nemico si vendica su bambini e donne per ripristinare il suo dominio, che è stato irrimediabilmente distrutto. Questo nemico fascista, che con la sua brutalità e il suo razzismo ha oltrepassato tutti i confini, ha tagliato l’acqua, l’elettricità, il cibo e le cure nel disperato tentativo di mettervi in ginocchio, e l’occupazione ha deciso di bombardare gli ospedali. , tutto questo davanti agli occhi di tutto il mondo. I massacri commessi rivelano la portata della disinformazione e dell’inganno mediatico utilizzati dallo sconfitto esercito sionista che, dopo aver lanciato infidi appelli al nostro popolo affinché lasciasse le proprie case, lo ha direttamente preso di mira commettendo crimini atroci che rimarranno una testimonianza del suo terrorismo. e brutalità. Noi del Partito Comunista Palestinese chiediamo a tutte le masse del nostro popolo arabo palestinese, in tutte le località in Cisgiordania, nell’interno e nella diaspora, di unirsi con la Striscia di Gaza e accendere un fuoco sotto i piedi degli occupanti sionisti e lanciare la resistenza in tutte le sue forme, per fermare i massacri a cui è esposto il nostro popolo nella Striscia di Gaza. Chiediamo inoltre alle masse della nostra nazione, alla Lega Araba e ai popoli liberi del mondo, di organizzare manifestazioni di milioni di uomini in solidarietà con il nostro popolo sanguinante. Gloria ed eternità ai martiri. Pronta guarigione ai feriti. Vergogna e disonore a tutti coloro che hanno trascurato e tradito. Saremo certamente vittoriosi.. Il PCP.
Le Milizie palestinesi appoggiano “ Diluvio di Al Aqsa” contro l’occupante
Secondo l’agenzia Prensa Latina del 7 ottobre, sono molte le varie Milizie palestinesi che sostengono l’operazione militare lanciata dalla Striscia di Gaza contro Israele, sottolineando che essa rientra nella lotta per la liberazione nazionale.
“Siamo parte di questa battaglia e i nostri combattenti resteranno fianco a fianco con i loro fratelli delle Brigate Al-Qassam fino alla vittoria finale“, ha affermato Abu Hamza, portavoce delle Brigate Al-Quds.
Le Brigate Al-Nasser Salah al-Din, del Movimento di Resistenza Popolare, si sono espresse in termini simili. “Uniti in una unica trincea in questi giorni gloriosi del nostro popolo“, ha dichiarato il gruppo.
La Fossa dei Leoni, una delle milizie più attive in Cisgiordania, ha invitato i suoi membri alla mobilitazione totale e ad “…attaccare immediatamente ovunque le forze di occupazione e i loro coloni… I nostri militanti devono agire immediatamente e con urgenza. Tutti i combattenti devono serrare i ranghi e andare all’attacco…”, ha affermato il gruppo armato.
Appello del Partito Popolare Palestinese
APPELLO ai partiti, movimenti, forze di sinistra, progressiste e di solidarietà, a tutte le persone libere nel mondo, agli amici del nostro popolo, che si impegnino per far cessare la brutale aggressione e occupazione contro il popolo, con tutti mezzi possibili.
Con questo appello il PPP chiede alle persone e ai popoli liberi del mondo di attivarsi presso tutti gli organismi politici e internazionali per fermare la sanguinosa guerra di aggressione e occupazione israeliana, contro il nostro popolo assediato nella Striscia di Gaza. Ora per ora continuano i criminali bombardamenti indiscriminati su case, ospedali, luoghi di culto, strutture civili, che stanno provocando migliaia di morti, tra cui bambini, donne e anziani inermi…Un vero e proprio sterminio, una città che viene attaccata con logica di raderla al suolo.
Il partito Popolare Palestinese si rivolge al mondo per denunciare tutto questo e le responsabilità degli Stati Uniti come complici di queste atrocità criminali. Noi siamo fermamente al fianco della nostra gente e del popolo di Gaza, in questa guerra di resistenza e liberazione nazionale contro l’occupazione e l’aggressione israeliana, che dura da 75 anni…”. PPP
Vice Segretario Generale dei Comitati Popolari: Le fazioni della resistenza sono unite sul campo e non abbiamo altra scelta che continuare lo scontro con il nemico sionista
Il vice segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Jamil Mezher, ha confermato che l’incontro tripartito, tra i leader di Hamas, Jihad e del Fronte Popolare, avvenuto a fine settembre, è stato un momento importante, in quanto il governo dell’occupazione continua arrogantemente a portare avanti le violazioni brutali degli accordi e le violazioni contro i luoghi sacri palestinesi, con continue minacce di voler liquidare la causa palestinese.
Mezher ha sottolineato, in un’intervista su Al-Mayadeen, che “…l’unità dei combattenti della resistenza sul campo è fondamentale e di grande importanza, in particolare per non permettere di frammentare e dividere le fazioni della resistenza palestinese, rimarcando che l’escalation della resistenza e la decisione delle principali forze di intensificarla di fronte ai crimini sionisti è di enorme importanza, e noi siamo d’accordo per l’intensificazione della resistenza, poiché ci troviamo di fronte ad uno stato di scontro totale con il nemico che occupa la nostra terra…”. Ha anche sottolineato che ”… l’unità sul campo è importante, e che riunire e moltiplicare gli elementi di forza è importante per affrontare l’occupazione, e questa è una missione strategica per il Fronte Popolare…”, sottolineando la necessità di rafforzare l’unità sul campo e discutere la formazione di un nodo di riferimento per tutti i combattenti della resistenza, indipendentemente dalla loro affiliazione, quindi discutendo della formazione di un fronte di resistenza unificato sul campo. Il vice segretario generale del Fronte popolare ha anche affermato che le opzioni negoziali e di soluzione sono state tentate molte volte e hanno portato sempre e solo ulteriori delusioni e battute d’arresto al popolo palestinese, sottolineando che l’opzione della resistenza e dell’unità nazionale e sul campo, che rafforza il popolo palestinese e le persone sulla loro terra, è l’unica strada per la vittoria sul nemico sionista.
Haitham Abdo: il Diluvio di Al-Aqsa deve costituire un incentivo affinché il popolo della nostra nazione si impegni nella battaglia decisiva per ripristinare i propri diritti
Il dirigente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina in Libano, Haitham Abdo, ha affermato che gli eroici risultati ottenuti dal popolo palestinese e dalle sue forze di resistenza nella battaglia del Diluvio di Al-Aqsa devono costituire una motivazione per tutti i figli del popolo palestinese, al di là delle appartenenze a forze e componenti: “… Deve essere un incentivo per tutte le persone onorevoli e libere della nostra nazione a impegnarsi nella battaglia per ripristinare i pieni diritti della nostra nazione, e in primo luogo per liberare la Palestina e i suoi luoghi santi dalla lordura dell’occupazione, realizzando le sue ambizioni di sbarazzarsi del dominio delle potenze coloniali e investendo le sue capacità e ricchezza al servizio delle aspirazioni dei popoli della nostra nazione verso un futuro luminoso per le generazioni future…”.
Così si è espresso durante la manifestazione di solidarietà indetta dal Partito Comunista Libanese a sostegno del popolo palestinese e della sua coraggiosa resistenza a Beirut, con la partecipazione di rappresentanti dei partiti e delle fazioni popolari libanesi e palestinesi. “…L’entità usurpatrice sionista, nel tentativo di cancellare e porre fine alla causa palestinese, intensifica le sue pratiche brutali e la continua aggressione, prendendo di mira civili, alberi e pietre, profanando luoghi santi, giudaizzando la terra, intensificando gli insediamenti, la politica delle esecuzioni sul campo, l’assalto a città, villaggi e accampamenti e con la politica dell’assedio.
L’oppressione, utilizza le sue campagne di arresti casuali e le sue pratiche brutali contro i prigionieri del nostro popolo nelle carceri e nei centri di detenzione sionisti, ma nonostante tutte queste circostanze e pratiche, ecco che il nostro popolo e le sue brigate combattenti stanno scrivendo oggi un’epopea eroica di orgoglio e dignità, sorprendendo i leader dell’occupazione e i suoi apparati militari e di sicurezza, lanciando loro un sonoro schiaffo e infliggendo loro una terribile sconfitta: sono stati presi d’assalto i forti e i siti militari, i combattenti del nostro popolo sono anche riusciti a prendere il controllo di molte caserme, siti militari e insediamenti e dichiarando guerra, per la prima volta nella storia del conflitto arabo-sionista, sulla terra della Palestina storica e nel cuore degli insediamenti sionisti, imbrattando il naso dei sionisti con il fango della sconfitta, e attaccando i suoi insediamenti, città e paesi con migliaia di missili e proiettili benedetti, inviando all’inferno dozzine di ufficiali dell’esercito sionista, i suoi soldati e le mandrie di coloni, ferito centinaia di soldati dell’esercito di occupazione e dei suoi coloni, sono stati catturati, sequestrate armi e munizioni dell’esercito nemico, distrutti i suoi veicoli e mezzi corazzati, confermando con la sua fermezza, resistenza e i sacrifici dei suoi figli, la possibilità di ottenere la vittoria completa sullo Stato occupante. ..”.
Abdo ha sottolineato che “…ciò che è accaduto la mattina del Diluvio di Al Aqsa, quando il nostro popolo, il popolo libero della nostra nazione e il mondo si sono svegliati con le notizie, le scene e le immagini riportate dai media, hanno scaldato i cuori di tutto il nostro popolo, della nostra nazione e di ogni popolo libero del mondo. I risultati militari e di sicurezza raggiunti dagli uomini della resistenza nelle arene dell’eroismo e dell’onore, hanno invece svegliato i leader dell’occupazione, i loro servizi di sicurezza, le greggi dei suoi coloni, e i suoi alleati e sostenitori, hanno invece avuto la notizia dell’umiliazione, della disgrazia e del collasso nella battaglia del Diluvio di Al-Aqsa, che è stata combattuta, gestita ed eseguita con tutta precisione e abilità dalle ali militari delle fazioni della resistenza palestinese in uno scenario unificato che ha ripristinato lo spirito della nazione la cui volontà avevano sempre cercato di spezzare, e lo spirito di resistenza cercato di uccidere in essa. Invitiamo tutti i membri del popolo palestinese, in tutta la storica terra della Palestina, a partecipare attivamente a questa battaglia, ciascuno con le capacità che possiede, e anche i membri dei servizi di sicurezza palestinesi a partecipare alla battaglia del popolo palestinese contro il nemico…”.
Concludendo, si è rivolto a tutti i nemici del popolo e della nazione palestinese, affermando che la guerra è dispiegata, che ciò che sta arrivando sarà ancora più grande e che la resistenza continuerà finché durerà l’occupazione, rivolto ai popoli liberi del mondo ha detto: “…Il popolo palestinese rimarrà come lo avete conosciuto, alto e resistente, alzando la bandiera della resistenza fino alla liberazione e alla vittoria, promettiamo al nostro popolo che nel nome dei nostri martiri, ne preserveremo il sangue e i sacrifici, per raggiungere gli obiettivi per i quali essi sono stati martirizzati…”
A cura di Enrico Vigna, SOS Palestina/CIVG, 21 ottobre 2023