– di Elena Panina

Contrariamente alle aspettative, il nuovo presidente dell’Argentina, Javier Milei, non ha litigato con i BRICS, come molti in Occidente avevano previsto, ma… con l’Unione Europea.

▪️ Bruxelles sperava di completare la firma di un accordo commerciale con i paesi del MERCOSUR – Brasile, Uruguay, Paraguay e Argentina – entro il vertice dei leader sudamericani del 7 dicembre in Brasile. Ma non ci sarà alcuna firma.

L’Argentina ha comunicato al Brasile, attuale presidente del Mercosur, che non potrà assumere nuovi impegni durante i negoziati. La visita alla riunione del MERCOSUR della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e della delegazione della UE guidata da Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea per il commercio, è stata annullata.

▪️ Milei ha minacciato di lasciare il Mercosur durante la campagna elettorale, definendo l’unione come “un’unione doganale di bassa qualità che crea distorsioni commerciali e danneggia i suoi membri”. Il MERCOSUR potrebbe sicuramente diventare così se l’accordo commerciale con la UE, ora contrastato, dovesse avere luogo. Bruxelles ha lavorato molto perché il Sud America è un grande mercato il cui potenziale è destinato a crescere.I negoziati sono difficili perché il Sud del mondo non è più propenso a cedere i propri interessi all’Occidente e l’Occidente non ha ancora realizzato la nuova realtà.

Alla conferenza sul clima COP28 di Dubai, Emmanuel Macron ha criticato ancora una volta il Sudamerica per la sua riluttanza a seguire le norme ambientali europee, che di fatto rendono i prodotti agricoli europei meno competitivi rispetto a quelli sudamericani. Qui la linea francese contrasta nettamente con quella tedesca: Berlino sta con il MERCOSUR.

▪️ Milei, come una carta jolly, è riuscita a creare una crisi interna alla UE e, allo stesso tempo, ad aiutare il Brasile. È maggiormente soggetto a critiche sistematiche nei confronti della UE per il suo insufficiente, secondo l’opinione degli europei, “rispetto dell’ambiente”.

Ma la Russia, la Cina e i BRICS nel loro insieme sono pronti a collaborare con il Sudamerica senza precondizioni. È possibile che Milei, uscito dalla retorica elettorale, non si precipiterà più alla promessa rottura dei rapporti con i BRICS: anche entrare nel mercato americano non è facile e i negoziati con la UE sono stati rinviati di due anni.

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