60% morti in mare grazie a Meloni e Salvini, un migranticidio che non ha fermato sbarchi

Rispetto al 2022 sono aumentati del 60% i morti annegati nel Mediterraneo Centrale. Sono 2.271, un numero agghiacciante, dietro cui si celano le storie di uomini, donne e bambini costretti a rischiare la vita in assenza di canali legali. Di questa crescita del numero di morti dobbiamo innanzitutto ringraziare il disumano cinismo di Meloni e Salvini che hanno imposto norme che ostacolano il soccorso in mare causando tragedie come a Cutro e l’altro giorno altri 86 morti al largo della Libia che potevano essere salvati.
Questo migranticidio non ha fermato gli sbarchi che sono aumentati ma questo non importa a chi ha fatto della demagogia anti-immigrati la miniera del consenso elettorale.
Ma più in generale la responsabilità è dell’UE che combatte da decenni una guerra vigliacca e unilaterale contro i migranti. Ha ragione il portavoce dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) nel riportare questi dati quando dice che l’emergenza degli arrivi via mare non è numerica ma umanitaria. Non si tratta di un’invasione insomma ma di una carneficina di innocenti di cui nessuno intende rispondere. Nello stesso tratto di mare, quello che ha come approdo quasi unicamente i porti italiani, l’anno precedente le vittime erano state 1413, l’aumento è quindi del 60%. Ma la colpa, per i governi e per la stessa Commissione europea è dei trafficanti o di chi osa partire e violare le nostre frontiere quando dovrebbe restarsene a casa, in attesa magari di aiuti e di cooperazione che non ci saranno mai. I serial killer di questo massacro hanno nome e cognome: sono i capi di governo, sono i ministri dell’interno, i dirigenti di agenzie come Frontex pagati profumatamente per respingere chi viola i sacri confini, chi ordina di non soccorrere i naufraghi, chi si volta dall’altra parte, chi punisce e criminalizza il mondo solidale che interviene a effettuare salvataggi. E complici sono i tanti e le tante che credono alla propaganda dell’invasione e che sostengono le politiche xenofobe.

Mentre spendono cifre sempre più enormi per strumenti di morte si continua a negare il diritto a migrare in cerca di una vita migliore.

Lottiamo per un’Europa che fermi questo sterminio, un’Europa che la smetta di finanziare guerre ma apra percorsi legali di ingresso per chi fugge, corridoi umanitari, missioni di soccorso comunitarie, politiche di accoglienza di cui l’intero continente beneficerebbe. Chi muore o chi, riesce, dopo tante traversie, a raggiungere queste sponde non è una “vita di scarto” o un “carico residuale”, si tratta di persone che rappresentano il nostro presente e il nostro futuro.

Pace e accoglienza! basta migranticidio!

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale e Stefano Galieni, responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare

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