Gabriela Bucher, direttrice esecutiva di Oxfam International, ha dichiarato in un comunicato stampa che «a distanza di soli due anni, questo decennio si preannuncia come il migliore di sempre per i miliardari» e che «mentre la gente comune fa sacrifici quotidiani su beni di prima necessità come il cibo, i super-ricchi hanno superato anche i loro sogni più sfrenati».
Ma come spendono tutti questi soldi i miliardari del pianeta?
Il mercato del lusso è in costante crescita ed ha visto un exploit durante il periodo della pandemia. Secondo quanto emerso dal rapporto Luxury Goods Worldwide Market Monitor di Bain & Company e Fondazione Altagamma, nel 2022 l’industria globale dei beni di lusso è cresciuta del 21% rispetto al 2021, con un valore di mercato di circa 1400 miliardi di euro. Pelletteria, vestiti, scarpe, borse, orologi e gioielli gli oggetti più venduti. Inoltre circa il 95% dei brand luxury ha messo a segno una crescita positiva. Le proiezioni per gli anni successivi sono ancora più favorevoli: nel 2030 il mercato dei beni di lusso personali vedrà una crescita del 60% rispetto al 2022. Ma, oltre al mercato della moda, esistono anche dei segmenti del lusso veramente inaspettati e di cui la gente comune non immagina nemmeno l’esistenza.
Le persone più ricche del mondo possono permettersi di spendere cifre assurde per soddisfare qualsiasi capriccio, come per esempio dormire nel Lover’s Deep Luxury Submarine, un hotel sottomarino a cinque stelle che naviga nei Caraibi per 150.000 dollari a notte, oppure mangiare del caviale a 12.800 dollari al chilo. Ma perché accontentarsi di dormire sott’acqua quando si può mirare allo spazio? La Virgin Galactic, compagnia del magnate Richard Branson, sta iniziando a realizzare voli turistici spaziali suborbitali per il mercato commerciale. I prezzi per circa 90 minuti di volo? 250.000 dollari. Solo negli undici minuti della fase di decollo emette 75 tonnellate di CO2, contro la singola tonnellata annua di tutte le attività del miliardo di persone più povero della Terra. Forse è questo il motivo per il quale molti super-ricchi sentono poi il bisogno di andare ogni anno a dire la loro alle conferenze ONU per il clima, ovviamente in jet privato. SpaceX di Elon Musk, la seconda persona più ricca del mondo, è una delle aziende più note che si rivolgono al turismo spaziale, ma le sue ambizioni vanno oltre ciò che Virgin Galactic sta proponendo. SpaceX, infatti, spera di offrire turismo spaziale oltre l’orbita terrestre, con viaggi sulla luna e ritorno come obiettivo a breve termine.
Un mercato di nicchia in espansione è quello dei bunker di lusso offerti dalla società Rising S company. È una delle mode più inquietanti degli ultraricchi: acquistare per milioni di dollari bunker enormi con tutti i comfort per affrontare una futura apocalisse dell’umanità. I prefabbricati antiatomici possono ospitare fino a 300 persone, pesano in media 150 tonnellate e possono avere ogni genere di lusso: piscine, sale giochi, piste da bowling, saune, poligoni di tiro. Il modello di bunker più esclusivo, chiamato The aristocrat, costa circa 10 milioni di euro (installazione e trasporto esclusi). Il trasporto parte dal Texas ed avviene via mare con grandi navi e decine di container. La meta più ambita per far installare i bunker è la Nuova Zelanda, Paese considerato sicuro e senza tensioni. Nel 2018, a Milano, l’azienda leader nella produzione di poltrone massaggianti, la Bodyfriend, ha presentato in anteprima mondiale la nuova poltrona di lusso LBF-750 realizzata in collaborazione con la prestigiosa casa di automobili sportive Lamborghini. La poltrona offre un’esperienza completa di comfort e benessere fisico e mentale e si basa su un software user interface, che consente di programmare e personalizzare le diverse funzioni in base alle condizioni psico-fisiche dell’utente. La poltrona con una scanner misura i valori corporei, l’altezza e la lunghezza delle spalle e delle gambe per la regolazione e l’estensione automatica della struttura, mentre il sistema beat di roller massaggianti 3D ha funzionalità multiple come pressione, impasto, percussione, agopressione, mobilità direzionale e riscaldamento integrato. Il prezzo per avere questo bene di prima necessità? 25.000 euro.
Abbiamo poi il mercato degli yacht, dei jet privati e degli elicotteri. Nulla di strano per un miliardario avere questi mezzi di trasporto che costano decine di milioni di euro. L’assurdità è che uno yacht può avere a disposizione anche uno yacht ombra, ovvero una nave di supporto che segue quella principale e che trasporta cose ingombranti come moto d’acqua, motoscafi, elicotteri ed automobili.
Vediamo ora la residenza più costosa del mondo, fatta costruire dal miliardario Mukesh Ambani a Mumbai, in India. L’edificio è alto 27 piani e grande 37.000 mq e comprende 3 eliporti, un centro benessere, lampadari in vetro di Murano, dettagli in oro zecchino, piscina, un tempio, un garage da 168 posti auto, un cinema da 50 posti, vari giardini sui terrazzi, sala da ballo e una stanza della neve. Per costruire questo edificio privato, il più grande e oneroso del mondo, ci sono voluti 3 anni ed è costato al magnate del gas e del petrolio indiano tra gli 1 e i 2 miliardi di dollari.
Ci sono poi tutte le aste in cui si vendono oggetti storici o artistici di grande valore per milioni di dollari. Bill Gates, fondatore di Microsoft, nel 1994 è riuscito ad aggiudicarsi il Codice Leicester di Leonardo da Vinci per 30,8 milioni di dollari. L’anno scorso è stata venduta, in un’asta organizzata al Museo Mercedes-Benz di Stoccarda, un’auto, la Mercedes SLR Uhlenhaut Coupé, per 135 milioni di euro, la macchina più pagata al mondo. Il dipinto più pagato in un’asta è invece il Salvator Mundi, attribuito a Leonardo da Vinci. Il celebre dipinto, di proprietà del miliardario russo Dmitry Rybolovlev, che lo aveva pagato 127 milioni di dollari nel 2013, fu acquistato nel 2017 dal principe ereditario degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed Bin Zayed, per 450,3 milioni di dollari.
Un altro mercato che non conosce crisi è quello dei diamanti e delle gemme preziose. Già a gennaio 2022 (quindi prima della guerra) le pietre preziose erano salite del 30% sui valori medi di mercato. La guerra ha accelerato l’incremento di un ulteriore 10%: come in ogni momento di crisi, le gemme rare e l’oro vengono considerati un bene rifugio, essendo una fonte di diversificazione completa. La cosa inquietante, quindi, è che la domanda di fascia altissima è sostanzialmente insensibile a prezzi e crisi, come i super yacht. Paradossalmente quindi, quando c’è una crisi e la gente comune non riesce a comprare beni di prima necessità come il cibo, i ricchi comprano diamanti e yacht.
Una delle ossessioni principali dei miliardari rimane, però, la ricerca dell’immortalità. Ci sono 3 aziende al mondo, di cui la più prestigiosa è la Alcor Life Extension, che permettono l’ibernazione o, più tecnicamente, la crioconservazione del corpo in azoto liquido a -90 gradi. La speranza delle persone ibernate è quella che, un giorno, verranno risvegliate e che la scienza medica abbia trovato delle cure per le loro malattie oppure la formula per l’immortalità. La crioconservazione consiste nell’abbassare rapidamente la temperatura corporea entro la prima mezz’ora dal decesso così da fermare la decomposizione. Fino a qualche anno fa le persone crioconservate erano 377, con migliaia di altre in lista di attesa. Il costo per criopreservare il corpo alla Alcors Life Extension si aggira intorno ai 200.000 dollari. Quella dell’immortalità è una fissa che investe anche gli animali domestici. Barbra Streisand, nel 2017, fece clonare il suo cane Samantha prima che morisse, rivolgendosi all’azienda coreana Viagen Pets per avere ben due repliche del suo Coton de Tulear. Questo un altro mercato in espansione tra i super ricchi del pianeta, ovvero quello di clonare i propri animali, come cani, gatti e cavalli per avere delle repliche con lo stesso DNA. I costi per questa operazione sono tutto sommato bruscolini per le tasche delle élite: circa 25.000 dollari per clonare un gatto, 50.000 per un cane, e 75.000 per replicare un cavallo.
[di Gioele Falsini]