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I mercati delle materie prime sono il principale canale di destabilizzazione finanziaria ed economica a causa dei derivati, parola della Banca di Francia

Andrea Baranes

Avete presente il detto “gettare benzina sul fuoco”? Si potrebbe raffigurare cosi il paradossale ruolo dei derivati, e in particolare di quelli sulle materie prime, che emerge leggendo un recente rapporto della Banca di Francia.

I derivati sono strumenti finanziari nati come assicurazioni contro le oscillazioni dei prezzi. Permettono di comprare, vendere o scambiarsi qualcosa in una data futura, ma un prezzo deciso già al momento della stipula del contratto. Una spiegazione del loro funzionamento si può trovare nel nostro glossario.

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I derivati sulle materie prime sono gli strumenti principali della speculazione finanziaria

Si può acquistare un derivato su qualsiasi titolo, materia prima, indice o evento il cui prezzo può variare nel futuro. Quelli sulle materie prime hanno conosciuto un successo enorme negli ultimi anni. Ma non per il loro compito di assicurazioni. Come strumenti principali della speculazione finanziaria. Compro un derivato che mi permette di acquistare un certo quantitativo di grano o di petrolio fra tre mesi, a un prezzo fissato già oggi. Se alla scadenza del contratto il prezzo del bene sui mercati è più alto, grazie al derivato posso averlo a un prezzo più basso e rivenderlo immediatamente a quello di mercato, realizzando un profitto. 

In realtà i meccanismi sono più complessi, e gli speculatori non aspettano quasi mai la scadenza del derivato, rivendendolo non appena il suo valore sale, andando quindi a scommettere non sul prezzo del grano o del petrolio, ma del derivato stesso. Al di là delle questioni tecniche, il punto fondamentale è che una montagna di scommesse sul prezzo del grano, del petrolio o di qualsiasi altra materia prima esaspera la volatilità e l’incertezza dei prezzi.

Come detto sono le conclusioni a cui giunge uno studio da poco pubblicato dalla Banca di Francia e che esamina il mercato dei derivati sulle materie prime  – e del gas in particolare – dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. In un articolo di commento, il quotidiano francese Les Echos riporta come secondo l’istituto francese, «questi strumenti finanziari, che dovrebbero giocare un ruolo di ammortizzatore [dei prezzi], sono al contrario diventati una delle cause dei movimenti eccessivi». In maniera ancora più esplicita, «i mercati delle materie prime […] sono il principale canale di destabilizzazione finanziaria ed economica»

Quelli dei derivati è un ruolo talmente fuori controllo che occorre ricordarne la funzione

In un altro articolo di commento, lo stesso quotidiano arriva a spiegare come «i mercati a termine delle materie prime non sono unicamente dei luoghi di speculazione sfrenata», ma «permettono anche di coprirsi contro un’evoluzione sfavorevole dei prezzi». In pratica il ruolo dei derivati è talmente fuori controllo che è necessario ricordare che dovrebbero anche servire come assicurazioni e non “unicamente” per realizzare puntate spericolate nel casinò finanziario.

È la stessa analisi della Banca di Francia a sottolineare come tale ruolo assicurativo stia ormai venendo meno. È tale la volatilità e l’incertezza sui prezzi che l’acquisto dei derivati è sempre più costoso, rendendo sempre più inaffrontabile poterli acquistare per chi ne avrebbe bisogno. Il risultato, nelle parole dei ricercatori è che «il sistema di compensazione dei futures sulle materie prime dovrebbe contenere il rischio sistemico. Ma in realtà esacerba la volatilità».

Non solo si getta benzina sul fuoco, ma a gettarla è chi questo fuoco dovrebbe spegnerlo. Al culmine del paradosso “non solo” questa finanza è totalmente scollegata dalla realtà, ma arriva a danneggiare lo stesso sistema economico di cui dovrebbe essere al servizio. In altre parole, i derivati da strumento per tutelarsi contro le oscillazioni dei prezzi sono diventati uno se non il principale strumento responsabile di queste stesse oscillazioni. Benvenuti nel funzionamento della finanza globale, il mondo in cui gli estintori sono caricati a benzina

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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