L’idolo dei salotti liberal progressisti, Corrado Augias, firma l’appello pieno di fake news per dichiarare il 7 ottobre “femminicidio di massa”, in compagnia di altri illustri pensatori (Maria Elena Boschi, De Bortoli, Tronchetti Provera, Sgarbi, la Moratti…). Un disperato tentativo di pinkwashing del genocidio attualmente in corso, che non cita l’assassinio di oltre settemila donne palestinesi.
Augias il “sionista appassionato”
Questo è il Corrado Augias che tanta “sinistra” italiana considera un indiscutibile maitre à penser: a ottobre si autodefiniva “sionista appassionato“.
E oggi, nel bel mezzo di una interminabile strage senza precedenti per disumanità e ferocia, ha firmato un appello (pieno zeppo di falsità già più volte smentite) per dichiarare il 7 ottobre “femminicidio di massa”.
L’appello evidentemente non è dettato da motivi umanitari ed è un disperato tentativo di pinkwashing del genocidio attualmente in corso a Gaza, perché da nessuna parte vi si cita l’assassinio (che prosegue e si aggrava ogni giorno) di oltre settemila donne palestinesi e tantomeno se ne chiede la cessazione.
Spesso ci si chiede come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto, con la guerra ormai totalmente sdoganata come anni fa fu sdoganato il fascismo e una middle-class che continua imperterrita ad acquiescere a qualsiasi cosa.
Forse dovremmo cominciare a chiederci quali sono state le figure intellettuali che hanno accompagnato questo passaggio, interrogandoci non solo su quello che hanno detto ma anche su quello che hanno deliberatamente taciuto, nascosto e travisato, come ad esempio gli ultradecennali crimini strutturali commessi da Israele contro i palestinesi