Elly Schlein e sullo sfondo un’immagine della guerra in Ucraina

Mentre il presidente degli Stati Uniti ha interrotto gli aiuti all’Ucraina di Zelensky, l’altro ieri  non c’è stata “alcuna astensione sul pieno supporto a Ucraina, il Pd ha votato compattamente la sua risoluzione in cui c’era tutto quello che ci doveva essere: proseguire il supporto per la difesa dell’Ucraina e aggiunto una cosa per noi importante, cioè la richiesta e la necessità di uno sforzo diplomatico dell’Ue”. Lo ha affermato la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in conferenza stampa rispondendo a chi le stava chiedendo del voto di ieri sugli aiuti all’Ucraina. Un momento molto importante su una questione spinosa che tiene ormai banco da due anni.
Ucraina, Schlein: “Dal Pd supporto pieno senza deleghe in bianco al governo”
Ma non finisce qui. La leader del Pd Schlein ha infatti parlato di “una risoluzione che è passata con il voto delle altre opposizioni anche se non su tutti i punti, e con l’astensione della maggioranza. Ci siamo astenuti su quella della maggioranza perché non diamo deleghe in bianco in politica estera a un governo incapace, l’unica iniziativa sull’Ucraina e la telefonata con i due comici e non è sufficiente, questo abbiamo detto ieri. E’ passato un anno e non c’è stata nessuna iniziativa del governo”, ha concluso Schlein, per risolvere la brutta piaga della guerra in Ucraina. In attesa della prossima puntata di questa vicenda.

Il Pd di Elly Schlein ha deciso di fare politica sulla pelle degli ucraini
Tempo fa ci lamentavamo delle scelte di Conte e di Salvini, oggi è ancora più doloroso assistere alla posizioni di  Elly Schlein.
Le dichiarazioni del giorno dopo sul voto alla mozione del governo e altre scuse hanno solo confermato che il Pd di Elly Schlein ha deciso di fare politica sulla pelle degli ucraini. La fermezza nelle posizioni, il sostegno anche se solo con la parola o con un voto in più (l’ottavo pacchetto è stato confermato comunque), è stato fondamentale. Lo è stato sin dall’inizio, ma è ancora più importante in questi giorni.
Elly Schlein ha mandato un messaggio molto pericoloso agli altri partiti italiani ed europei, e a pagare il conto non sarà Elly Schlein, ma saranno di nuovo gli ucraini con la vita.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Un pensiero su “ELLY SCHLEIN E L’UCRAINA DI ZELENSKY.”

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