La Cina ha annunciato una crescita del PIL del 5,2% nel 2023, superando l’obiettivo del 5% e le previsioni di mercato. Nonostante alcune sfide, l’economia cinese mostra una stabilità notevole, affermandosi come il principale motore di crescita globale.

La Cina ha annunciato mercoledì una crescita del PIL del 5,2% per il 2023, raggiungendo con successo l’obiettivo annuale del 5% fissato dal governo e in linea con le previsioni di mercato. Secondo i dati appena pubblicati, la seconda economia mondiale per PIL nominale è ora a 126 trilioni di yuan (17,67 trilioni di dollari), e, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica di Pechino, la Cina è stata il principale motore di crescita mondiale nell’ultimo anno.

I dati ufficiali pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statiatica, che sottolineano anche una crescita del 5,2% nel quarto trimestre dell’anno appena concluso, sono arrivati dopo che il Premier cinese Li Qiang aveva anticipato questo risultato durante un discorso al meeting annuale del World Economic Forum a Davos, martedì.

A Davos, Li ha chiesto la cooperazione globale in varie aree per ricostruire la fiducia globale, compresi il rafforzamento del coordinamento delle politiche macroeconomiche e la cooperazione tra le industrie internazionali, avvertendo che la mancanza di fiducia e la frammentazione rischiano di mettere a repentaglio la crescita economica globale e lo sviluppo pacifico.

Gli analisti cinesi sostengono che i dati del PIL mostrano che l’economia cinese ha raggiunto una crescita notevolmente stabile ed è riemersa dall’ombra della pandemia negli ultimi 12 mesi, nonostante alcuni fattori negativi, come il rallentamento del settore immobiliare. Tra i successi eclatanti ci sono la spesa nel settore dei servizi, gli investimenti sostanziali nella produzione di alta qualità e progressi significativi nelle attività commerciali estere. Questi dati convincenti smentiscono i continui tentativi di alcuni media stranieri di dipingere un quadro negativo della ripresa economica cinese, hanno sottolineato gli analisti.

Al contrario di quello che affermano alcuni media occidentali, i dati mettono in luce le forti dinamiche interne dell’economia cinese e il suo significativo potenziale di espansione continua, anche in un ambiente macroeconomico internazionale turbolento, continuando a trainare la ripresa globale. Al contrario, i Paesi europei e gli Stati Uniti continuano ad arrancare, come dimostrano i dati negativi recentemente pubblicati sull’economia tedesca, tradizionalmente considerata come la forza trainante del “vecchio continente”. Secondo stime basate sulle previsioni della Banca Mondiale sui tassi di crescita delle principali economie nel 2023, l’incremento economico della Cina è circa 1,5 volte quello degli Stati Uniti e circa 16,5 volte quello della zona euro. Il contributo della Cina alla crescita economica globale è maggiore della somma dei contributi delle Americhe, dell’Europa e del Giappone, rendendola il principale motore della crescita economica globale.

Affrontando un ambiente internazionale complesso e compiti ardui di riforma interna e sviluppo nel 2023, l’economia cinese ha assistito ad un trend di ripresa, miglioramento dell’offerta e domanda, avanzamento solido della trasformazione e dell’aggiornamento, e sono stati raggiunti i principali obiettivi previsti“, ha dichiarato mercoledì Kang Yi, capo dell’Istituto Nazionale di Statistica di Pechino, in una conferenza stampa presso l’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato.

La crescita del 5,2% della Cina nel 2023 supera di gran lunga una stima media del 3% della crescita dell’economia mondiale. Si prevede che il contributo dell’economia cinese all’economia mondiale supererà il 30%, con la Cina che si afferma sempre più come il principale motore di crescita globale, ha detto Kang, notando che l’incremento del PIL cinese nel 2023, di oltre 6 trilioni di yuan, equivale all’intero PIL annuale di un Paese di medie dimensioni.

Nel dettaglio, il valore aggiunto annuale delle imprese industriali di dimensioni superiori è aumentato del 4,6% su base annua, le vendite al dettaglio di beni di consumo sono aumentate del 7,2%, e gli investimenti in attività materiali sono aumentati del 3,0%.

Allo stesso tempo, gli esperti cinesi non hanno mancato di sottolineare alcuni punti deboli sui quali il governo sarà chiamato ad agire, come il tasso d’inflazione eccessivamente basso ed un settore immobiliare che ha mostrato non poche debolezze nell’anno appena terminato.

Intervistato dal Global TimesCao Heping, economista dell’Università di Pechino, ha dichiarato che il fatto che l’economia cinese abbia potuto raggiungere un tasso di crescita del 5,2% nelle severe condizioni dello scorso anno è la prova che l’economia cinese si è saldamente avviata sulla strada della nuova economia, alimentata dalle tecnologie digitali.

Zhou Maohua, un analista macroeconomico presso la Banca Everbright, ha dichiarato tuttavia che “sono necessari maggiori sforzi per ripristinare la piena vitalità dell’economia“. Secondo Zhou, il settore industriale cinese in ripresa affronta l’incertezza della domanda estera, gli effetti collaterali dei conflitti geopolitici e la ridefinizione della catena industriale e di approvvigionamento globale, portando ad una crescita disomogenea.

Nonostante qualche debolezza, l’economia cinese sembra destinata a continuare la propria crescita anche nel 2024. Kang ha detto che ci si aspetta che l’economia cinese continui su una traiettoria di ripresa e affronti più opportunità che sfide nel 2024. Di recente, organizzazioni internazionali, tra cui il Fondo Monetario Internazionale e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, hanno rivisto le previsioni di crescita della Cina nel 2024, portandole al 5,3%. In linea con queste previsioni, gli esperti cinesi si aspettano che il governo di Pechino fissi nuovamente l’obiettivo di una crescita del 5% anche per il 2024.

Nel 2024, ci aspettiamo che l’economia cinese cresca di circa il 5%, il che sarebbe molto impressionante“, ha detto Li Daokui, direttore del Centro accademico per la pratica economica e il pensiero economico cinese dell’Università di Tsinghua, in un recente forum. “Dal lato positivo, il consumo di beni continuerà a espandersi man mano che l’effetto persistente della pandemia svanirà ulteriormente nel 2024 e l’occupazione e il reddito degli abitanti continueranno a migliorare, portando a un ulteriore aumento della fiducia dei consumatori“, ha spiegato Zhou Maohua. “Il mercato immobiliare è destinato a stabilizzarsi con l’attuazione delle politiche di supporto del governo, e ciò porterà alla ripresa nelle industrie correlate“.

Con l’inizio del nuovo anno, il governo di Pechino sta già compiendo sforzi per ottenere un solido avvio economico in tutto il Paese. Migliaia di progetti chiave stanno avendo inizio in molte località, tra cui la provincia del Jiangsu nell’est della Cina, la provincia del Guangdong nel sud, la città di Shanghai, la provincia dello Shaanxi nel nord-ovest, concentrati nei settori della nuova economia, della produzione di alta qualità, delle infrastrutture e del miglioramento urbano. Questo dimostra come la Cina stia cercando nuovi fattori trainanti della crescita attraverso l’innovazione tecnologica, la trasformazione e l’aggiornamento, aumentando continuamente gli investimenti in settori come l’economia digitale, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e la tecnologia verde, continuando nel contempo a esercitare gli effetti delle politiche di stabilizzazione della crescita, promettendo un 2024 di ulteriore sviluppo con buona pace di coloro che non fanno altro che profetizzare il crollo dell’economia cinese.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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