Immagine di un’altra distruzione a Damasco (Foto di Missioni don Bosco: Damasco ieri)
Dopo l’uccisione dello Sceicco Al Aruri, numero due di Hamas avvenuto circa due settimane fa nel sud di Beirut, ieri con un altro raid areo sul centro di Damasco sono stati uccisi 4 altri ufficiali iraniani e, fra loro, il responsabile dell’unità informativa della brigata al Quds della guardia nazionale iraniana, lo Sceicco Sadeq e il suo vice.
Le notizie non sono ancora molto precise, il fatto sicuro è che un palazzo di quattro piani è stato raso al suolo. Allo stato attuale la notizia certa è che nessuno si è salvato.
Il primo imputato è Israele, che fino ad ora non ha dato nessun notizia anzi il governo israeliano adotta la linea del silenzio e non commenta. Assieme ad Israele qualcuno accusa anche gli USA come complici di questa politica e pensa che, senza il supporto degli USA, Israele non potrebbe compiere questi atti.
Gli analisti Mediorientali quasi all’unanimità affermano che con questa politica il Primo Ministro israeliano tenta in modo disperato di trascinare l’Iran in una guerra aperta per coinvolgere anche gli USA direttamente.
I dirigenti iraniani hanno confermato l’uccisione di questi alti ufficiali, accusano il governo israeliano e dichiarano che risponderanno nei termini e nei luoghi opportuni ma ora l’Iran si interroga anche in merito ai fallimenti dei suoi servizi che non riescono a garantire la sicurezza dei dirigenti di questo calibro.
Come è noto l’Iran appoggia l’asse della resistenza (Iraq, Siria, Yemen, Hamas, Jihad Islamica e Hezbollah in Libano) fino adesso, ma dopo questo assassino bisognerà vedere come reagirà l’Iran a questo colpo nel cuore di Damasco.
Può l’Iran accontentarsi di affidare la risposta all’asse delle resistenza oppure deciderà di intervenire direttamente in una guerra aperta con Israele? Va ricordato che qualche giorno fa lo stesso Iran ha colpito una base dei servizi Israeliani ad Irbil, nel nord dell’Iraq, uccidendo un altro ufficiale israeliano come ha rivendicato lo stesso governo iraniano.
Questi atti tra Israele e Iran potrebbero far pensare che oramai la linea rossa tra i due Stati è stata superata da entrambi e quindi l’Iran potrebbe avere messo fine a quello che chiamava pazienza strategica per non essere trascinata in un confronto militare aperto con Israele