Foto di US ufficio stampa

Bruna Alasia

“Green border” di Agnieszka Holland è stato presentato in anteprima in Concorso nel 2023 alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ha ricevuto il Gran Premio Speciale della Giuria.

Racconta come nel 2021 una famiglia siriana, dopo uno spensierato viaggio in aereo, atterrasse piena di speranza a Minsk, meta di passaggio verso il confine polacco, dal quale avrebbe dovuto dirigersi in Svezia, dove aveva alcuni parenti. La propaganda di Lukashenko, il presidente bielorusso alleato di Putin, aveva fatto credere ad afgani, siriani, iracheni, yemeniti, congolesi che fuggivano da guerra e povertà, che avrebbero oltrepassato facilmente la frontiera europea per entrare in quello che immaginavano un paradiso ricco e democratico. Lukashenko aveva attirato la migrazione in quei territori al solo scopo di sovraccaricare le frontiere e destabilizzare i governi occidentali.

La cruda realtà nella quale si trovarono i migranti furono le paludose foreste del “confine verde” tra Bielorussia e Polonia – chilometri di vegetazione insidiosa che separa l’Europa dalla zona di influenza russa –  e la violenta repressione della polizia di frontiera polacca, che su ordine del governo Duda li ricacciò indietro senza nessuna pietà. “Le autorità polacche – dice Agnieszka Holland –  dimenticando cinicamente di avere a che fare con degli esseri umani, li considerarono armi ibride e li dipinsero ai loro connazionali come un’abbietta e terrificante minaccia. Non erano persone che cercavano rifugio nel nostro Paese, ma missili di Putin che attaccavano i nostri sacri confini”.

Attraverso le vicende di una famiglia siriana, di una giovane guardia polacca di frontiera, di una donna che non potendo fare a meno di emozionarsi alle grida di aiuto si trasforma in un’attivista, Agnieszka Holland descrive come le scelte dei politici abbiano ripercussioni sulla vita della gente anonima e sulle sue decisioni. In un bianco e nero tragico va in scena la condizione di migliaia di esseri umani coinvolti in un gioco politico perverso tra Paesi e tra blocchi globali, offrendo sulla vicenda molteplici punti di vista. La regista sintetizza così lo spirito che anima il suo film: “Il destino di questi profughi e la catastrofe umanitaria che stavano affrontando in un luogo distante meno di tre ore da Varsavia mi hanno profondamente commossa. Nella loro condizione ho visto qualcosa di tragicamente simbolico e forse il preludio a un dramma che potrebbe portare al collasso morale (e anche politico) del nostro mondo. ”

Regia: Agnieszka Holland
Con: Behi Djanati Atai, Agata Kulesza, Piotr Stramowski
Nazionalità: Polonia
Durata: 147 min
Distribuzione: Movies Inspired, Circuito Cinema
Uscita: 8 febbraio 2024

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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