Dopo una settimana di tira e molla, Zalužnyj è stato giubilato e sostituito, come prevedibile, dal generale Syrs’kyj. L’altro papabile, Budanov, non è mai stato un candidato serio: troppo giovane, troppo intelligente per mettersi in un casino del genere, probabilmente troppo sociopatico per un incarico che è anche un incarico politico, resterà a guidare il controspionaggio e la guerra “ibrida” alla quale l’Ucraina dovrà giocoforza fare sempre maggior ricorso.
Almeno dal punto di vista della comunicazione (annunciata su telegram qui: https://t.me/V_Zelenskiy_official/9405 e con maggiori dettagli in un post pubblicato quaranta minuti dopo: https://t.me/V_Zelenskiy_official/9406) la sostituzione si è svolta con la massima correttezza ed è presentata come un normale passaggio di consegne: molta gratitudine per Zalužnyj, al quale viene chiesto di “restare a far parte della squadra”, e nessuna accusa di nessun genere. I social di Zalužnyj, invece, non sono aggiornati dal 5 febbraio (solita foto insieme al Capo di Stato maggiore Šaptala, che nei post di Zelensky non viene mai nominato).
Sinceramente credevo che Zelensky avrebbe aspettato la fine della battaglia per Avdiivka, dove le cose peggiorano di giorno in giorno, per sostituirlo e addossargli la colpa: ma in effetti non puoi sostituire un generale che ha guidato le FFAA per due anni di guerra per così poco, ed è ovvio che la buonuscita di Zalužnyj, qualunque essa sia, prevede almeno formalmente gratitudine, riconoscenza e magari una qualche sinecura di prestigio. È anche possibile che la sostituzione sia avvenuta oggi per occupare lo spazio mediatico, nell’attesa della diffusione (a mezzanotte ora italiana) dell’intervista di Carlson a Putin. O magari solo oggi sono riusciti ad accordarsi in qualche maniere soddisfacente per entrambi. A dar credito alle voci che si sono diffuse durante tutto il conflitto, Syrs’kyj è meno elastico di Zalužnyj sull’idea delle ritirate, tattiche o strategiche che siano: vedremo se queste voci saranno confermate ad Avdiivka e come intenderà gestire una situazione certamente non facile, e non mi riferisco solo alla città.
Francesco Dall’Aglio