Il Giorno del Ricordo è sempre più il giorno del revisionismo storico in chiave anticomunista. Una operazione di rimozione storica e sociale della condizione vissuta dall’Italia e della ex Jugoslavia dal primo al secondo conflitto mondiale.

La violenza esercitata dall’esercito jugoslavo, su uomini e donne inermi, fece seguito alla discriminazione antislava praticata dagli italiani nel ventennio e alla violenza esercitata dal fascismo nel periodo di occupazione italiana dei territori dell’ex-Jugoslavia dal ‘41 al ‘43.

Non c’è alcuna giustificazione per la violenza, né per quella italiana né per quella jugoslava, e chiunque abbia infoibato esseri umani ha commesso un crimine, a partire dai fascisti italiani che per primi hanno adottato questa pratica contro i partigiani slavi.

Ma la storia va raccontata tutta, per essere compresa a pieno e per evitare che si ripeta. Altrimenti è strumentalizzazione politica.

Consiglio la visione del docufilm “La città vuota. Pola 1947. Il suo esodo e la sua storia”. L’ho visto ieri sera all’iniziativa promossa da ANPI sezione Finale Emilia. Ripercorre le vicende dell’esodo da Pola, e quelle legate all’arrivo, all’accoglienza e alla difficile integrazione dei suoi esuli sul territorio italiano. Lo fa con grande rigore storico e permette di leggere quei fatti fuori dalla propaganda becera dei nostri giorni.

La città vuota. Pola 1947. Il suo esodo e la sua storia:

Stefano Lugli PRC UP

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