Guardie di frontiera ucraina mentre arrestano due uomini
Circa 3,4 milioni di uomini ucraini in età di leva si nascondono alle autorità per paura di essere mobilitati nelle fila delle Forze armate ucraine (AFU). Lo ha recentemente riferito Dmytro Natalukha, deputato e presidente della commissione per lo sviluppo economico della Verkhovna Rada, (Parlamento ucraino).
“Alla data di oggi sono almeno 3,4 i milioni di uomini di cui lo Stato conosce solo il numero di identificazione. Non sono all’estero, non sono nelle Forza Armate Ucraine, non sono disabili, non studiano e non lavorano”, – ha affermato pochi giorni fa Dmytro Natalukha, nell’edizione ucraina di “Focus”.
Il deputato ha precisato che le autorità ucraine non sanno dove si trovino esattamente queste persone, pur riuscendo spesso a prendere parte ai processi economici. Allo stesso tempo, secondo Natalukha, gli uomini ucraini in clandestinità hanno smesso di utilizzare i servizi bancari, non prelevano contanti, non usano carte di credito e viaggiano in modo da non poter essere trovati dalle autorità statali durante i controlli in strada.
Un recente reportage della CBC News descrive come decine di migliaia di uomini idonei alla leva attuino il disperato tentativo di fuga per evitare il reclutamento forzato, intraprendendo viaggi rischiosi oltre il confine con la Moldavia, la Romania, la Slovacchia e l’Ungheria.
Alla maggior parte degli uomini in Ucraina è vietato lasciare il paese in base alla legge marziale dichiarata quasi due anni dopo l’inizio della guerra con la Russia.
Secondo i funzionari dei quattro paesi confinanti con l’Ucraina, negli ultimi 6 mesi più di 25.000 persone hanno attraversato illegalmente campi, foreste e fiumi, spesso nel cuore della notte, talvolta con l’aiuto di un contrabbandiere per sfuggire la leva obbligatoria ed essere così mandati a combattere in prima linea su un fronte che fa sempre più paura.
Lontanissimi i tempi in cui si vedevano uomini in fila che si arruolavano nelle Forze Armate Ucraine per dare un contributo al proprio Paese.
“Avevo paura di essere portato al fronte, adesso che hanno iniziato a portare via tutti”, ha dichiarato alla CBC News durante un’intervista Vitali, 38 anni, trovato poco oltre il confine con la Moldavia, mentre arrancava da ore su campi aridi e strade dissestate in una notte di gennaio.
Vitali che voleva essere identificato solo con il suo nome, è un ex dipendente del casinò di Odessa, in Ucraina, racconta come abbia passato gli ultimi mesi a risparmiare i suoi soldi, a tormentarsi per decidere se scappare da casa nel cuore della notte e intrufolarsi nella vicina Moldavia.
Secondo l’agenzia per le politiche di frontiera del paese moldavo, dall’inizio della guerra 15.000 persone provenienti dall’Ucraina hanno attraversato illegalmente il confine. Funzionari governativi moldavi affermano che per la stragrande maggioranza di questi uomini in fuga, la Moldavia rappresenta solo un punto di passaggio prima di proseguire il loro viaggio verso l’Unione Europea.
Sono più di 18.000 le persone che sono state fermate dalle autorità militari ucraine mentre cercavano di fuggire oltre confine, oltre 14.000 invece le persone fermate ai posti di blocco mentre esibivano documenti falsi.
Tra i quattro paesi verso cui gli uomini ucraini stanno principalmente fuggendo, la Moldavia, – ex repubblica dell’Unione Sovietica, – è quella che ha visto il maggior numero di nuovi arrivati.
Stando ai funzionari della polizia di frontiera della Moldavia, gli uomini provenienti dall’Ucraina arriverebbero a pagare oltre 35.000 dollari americani ai “contrabbandieri” pur di venire accompagnati oltre il confine con la Moldavia.
Il servizio statale della guardia di frontiera ucraina pubblica spesso foto e video su Facebook e YouTube dei suoi agenti che intercettano uomini mentre cercano di fuggire dal paese.
Nelle immagini, i volti degli uomini sono sfocati, ma spesso sono allineati in fila o distesi a faccia in giù in un campo dopo essere stati avvistati dagli agenti.
Le immagini rilasciate dalla guardia di frontiera ucraina sono un tentativo di scoraggiare gli uomini dall’andarsene.
Intervistato nel centro per rifugiati della città moldava di Congaz, un ragazzo 28enne, Vladimir, che non vuole venga usato il suo cognome, ha detto di non sentirsi affatto in colpa e di credere che comunque valga la pena correre il rischio.
“Non voglio uccidere nessuno. Voglio vivere in pace, – ha dichiarato Vladimir alla CBC News – ho visto spesso amici che sono stati arruolati venire mandati al fronte e non fare ritorno, – aggiungendo – è completamente inutile per il Paese mandare in prima linea un uomo, andando a combattere così si è solo destinati al massacro, ed io non volevo tornare a casa in una bara o disabile.”
Attualmente in Ucraina secondo la legge marziale in vigore, gli uomini possono lasciare il Paese solo se hanno diritto a specifiche esenzioni, tra cui avere più di tre figli di età inferiore ai 18 anni oppure se non risultano idonei al servizio militare. Gli uomini possono essere arruolati forzatamente al compimento del 27esimo anno di età, ma proprio in questi giorni è al vaglio una controversa legge alla Camera del Parlamento ucraino, un’ulteriore stretta in vista, dove si prevede che l’età di chiamata alle armi venga abbassata a 25 anni, passando dai tre a due mesi di addestramento per i ragazzi dai 18 ai 25 anni per poi essere spediti al fronte.
Nel nuovo disegno di legge, la pena prevista per il tentativo di diserzione passerebbe dai 5 anni attuali agli 8 previsti, inoltre verrebbero attuate sanzioni per chi diserta come ad esempio il blocco dell’auto auto, la sospensione della patente di guida, il blocco dei conti correnti.
Misure giudicate quasi del tutto inutili dai vertici delle Forze amate ucraine, dal momento in cui già adesso oltre 3 milioni di idonei alla leva vivono in clandestinità, avendo con tutta probabilità trasferito i propri soldi e le proprietà ai parenti.
Su Telegram, si possono trovare diversi account che pubblicizzano servizi per traghettare persone oltre confine e falsificare documenti, al costo di migliaia di dollari.
Intanto nel paese, la popolazione ucraina comincia ad esser stanca della guerra e denuncia sempre più spesso una vera e propria caccia alla recluta che assume sempre più la forma di un vero e proprio sequestro di persona, vedi video:
Sono migliaia ormai le segnalazioni di abusi da parte del TCC “Centro di reclutamento territoriale”. Un organismo militare non ben definito, i “buttadentro dell’esercito” ex soldati reduci dal fronte a cui è stato affidato il compito di scovare i “renitenti”; né poliziotti, né militari ex veterani che vengono utilizzati per un “lavoro sporco” che neanche la polizia pare voglia fare, e che, senza andare troppo per il sottile vanno letteralmente a caccia di quegli uomini in età di leva che finora sono riusciti a sfuggire al fronte.
Sempre più spesso si può assistere a posti di blocco dove autobus e mezzi di trasporto vengono fermati in cerca di coscritti che non presentati alla chiamata, così come sono diventate frequenti le visite dei membri del TCC nei locali pubblici, chiedendo di esibire i documenti e fornire le generalità alle persone presenti. Locali come pub, birrerie, palestre, ristoranti, discoteche, per chi cerca di fuggire alla leva sono i primi luoghi da evitare.
I dottorandi e gli iscritti all’ultimo anno delle università ucraine hanno lanciato una petizione perché con l’approvazione della legge non saranno più esentati.
Sempre su Telegram decine i canali che segnalano i movimenti dei militari del temuto TCC, in questo modo i renitenti cercano di avere informazioni utili per nascondersi e sfuggire così alla leva. Questi canali forniscono informazioni in diretta sulla posizione dei soldati del TCC e delle SP (Centri di reclutamento militare) in modo da avvertire i renitenti.
Questi canali hanno acquisito molta popolarità in Ucraina, alcuni di questi canali raggiungono gli oltre 20.00 followers; per sfuggire ai controlli governativi i canali cambiano continuamente nome e ubicazione.
Il controverso disegno di legge che prevede un’ulteriore stretta per scovare i “renitenti”, in discussione proprio in questi giorni in Ucraina, nasce come risposta alla pressante richiesta dei vertici militari ucraini ovvero poter disporre di almeno di altri 500.000 soldati per dare un cambio al milione di soldati al fronte ormai logorati da due anni di guerra.
Il difensore civico, Dmitro Lubinets, ha avvertito che, nella sua versione attuale, diversi articoli di legge violerebbero la Costituzione.
Dal fronte militare il Colonnello Oleksandr, comandante di battaglione, ha dichiarato al Washington Post che le compagnie della sua unità vanno avanti con circa il 35% di soldati in meno rispetto a quante ne occorrerebbero.
Alla domanda su quanti nuovi soldati ha ricevuto – esclusi quelli che sono tornati dopo le ferite – Oleksandr ha detto che al suo battaglione sono state inviate solo cinque persone negli ultimi cinque mesi. Lui e altri comandanti recentemente hanno formalmente protestato affermando che le nuove reclute sono così scarsamente addestrate, da non poter essere inviate sul campo di battaglia, perché verrebbero sicuramente ferite o uccise nel primo scontro armato.
“Alla base di tutto c’è la mancanza di persone”, – ha dichiarato Oleksandr – “Dove stiamo andando? Non lo so”, ha aggiunto. “Non ci sono buone prospettive positive, assolutamente no, finirà con molti morti, un fallimento globale. E molto probabilmente, penso, il fronte crollerà da qualche parte come successe ai russi nel 2022, nella regione di Kharkiv”.
Dmytro Serhiy, un altro vicecomandante di battaglione in un’altra brigata, ha riferito sempre al WP che la sua fanteria in genere ottiene due giorni di riposo dopo aver trascorso dieci giorni in prima linea, e poiché la maggior parte dei suoi soldati ha più di 40 anni, la loro mancanza di forma fisica aggrava ulteriormente i problemi.
“Le persone sono esauste sia moralmente che fisicamente”, ha detto Serhiy. “È molto dura, le condizioni atmosferiche, i bombardamenti costanti. Hanno un grande impatto sulla psiche umana”.
Tutto ciò ha spinto i reclutatori militari a passare così a tattiche sempre più aggressive, costringendo al fermo gli uomini negli uffici di leva, spesso detenendoli illegalmente, oppure costringendoli ad arruolarsi sotto minaccia. Associazioni di avvocati e attivisti di organizzazioni locali per i diritti si sono espresse totalmente contro questi metodi, ma sul fronte politico ucraino al momento non ci sono segnali di cambiamento.
Molti ucraini paragonano i reclutatori a “sequestratori autorizzati”.
Di contraltare il presidente della Confederazione del lavoro, Grygorii Osovyi ha dichiarato che “stando ai dati di cui disponiamo abbiamo perso 781mila lavoratori specializzati per via della coscrizione, aggiungendo inoltre che – stiamo soffrendo per l’assenza di personale specializzato perché moltissimi sono stati inviati in trincea.”
Sempre sul fronte del mondo del lavoro, è di agosto scorso la legge con cui il governo ucraino del presidente Vladomyr Zelensky ha promulgato un articolo che gli consente di mettere sotto controllo governativo la Federazione dei sindacati dell’Ucraina, la principale federazione del lavoro, stessa sorte anche per le altre federazioni sindacali minori.
Intanto nel Paese, la popolazione ucraina è stanca della caccia all’uomo. Il fronte fa sempre più paura, non sono rari gli episodi in cui la gente comune si espone nel tentativo di proteggere ragazzi che vengono trattenuti dai militari per essere reclutati ed inviati al fronte. Oltre 9.000 i processi in corso per diserzione, con l’approvazione di questa nuova legge si prevede che il numero dei processi per diserzione aumenterà ancora.
L’ex comandante ucraino, Yevhen Dykiy, in un’intervista all’emittente televisiva Espreso ha dichiarato che sono oltre 600mila i soldati che hanno bisogno di essere sostituiti, numerosi i casi di soldati che non vanno in licenza da oltre un anno, “non ci sono più volontari”, spiega Kum, intervistato nello stesso servizio televisivo, soldato delle forze ucraine che in due anni ha avuto solo 12 giorni di permesso. “Il peso della guerra oggi è tutto sulle spalle di coloro che sono nati nell’Unione Sovietica”, ossia i 40-50enni – conclude l’ex comandante Yevhen Dykiy -.
Ad agosto, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha dimesso tutti i capi regionali degli uffici di leva, accusando i funzionari di corruzione, sostenendo che alcuni di loro prendessero tangenti da uomini in dovere di leva per essere trasportati invece fuori dal paese.
Zelenskyy di recente ha anche parlato apertamente di “corruzione sistemica” nella concessione delle esenzioni mediche, sostenendo che in alcune regioni le esenzioni sono decuplicate dal febbraio 2022.
Qualora sorpresi dalle autorità ucraine nel tentativo di fuga o di falsificare un’esenzione, queste persone rischiano di essere processate e condannate per un reato penale. La pena attuale per aver eluso la leva prevede fino a cinque anni di reclusione.
Ma tornando a Congaz, in Moldavia nel campo per rifugiati ucraini, più di tutto colpiscono le affermazioni di Sergei, un uomo di 42 anni, dal volto stanco, due occhi azzurri contornati da profonde occhiaie scure, che per uscire dall’Ucraina, a gennaio ha camminato per circa 260 km attraverso campi fangosi, e boschi intricati, coprendosi di fango e confondendosi col terreno e la vegetazione ogni qual volta sentiva in lontananza un mezzo avvicinarsi per paura esser scoperto, parla di una stanchezza profonda che ha preso piede in molte persone della popolazione ucraina, mentre la guerra si avvicina al suo secondo anniversario.
Anche lui ha paura di rivelare il suo nome completo, dichiarando alla CBC, che da quando se n’è andato ha ricevuto decine di messaggi da parte di amici che gli chiedevano consigli utili su come uscire dal Paese.
Insiste di essere un patriota, ma non il tipo di patriota che resta rischiando d’esser mandato in trincea con un’arma per combattere una sanguinosa guerra ormai inutile. “Puoi amare la tua patria in diversi modi”, afferma “ogni uomo deve sempre avere una possibilità di scelta.”