Foto di Navdanya International

– Lorenzo Poli

Il Parlamento Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea a favore di una regolamentazione più flessibile per l’uso delle Nuove Tecniche Genomiche (NGT) sulle piante.

Secondo il nuovo Regolamento Europeo, l’UE considera gli NGT uguali alle “piante d’allevamento”, e su di queste non si applicheranno più le regole che valgono per gli OGM “tradizionali”. Queste piante dunque potranno essere messe in commercio semplicemente indicando l’origine NGT in etichetta, e non saranno sottoposte ad alcun tipo di restrizione o limite di modifiche genetiche che potranno essere applicate. Rispetto al testo originale è stato introdotto un emendamento che vieta di brevettare le piante geneticamente modificate, il prossimo passo sarà mettersi d’accordo con gli Stati membri per proporre una legislazione unica.

I “Nuovi OGM” consistono in tecniche, chiamate NGT, che permettono modifiche molto specifiche del genoma. Una tecnica di questo tipo consiste nel far legare al DNA delle proteine che hanno un dominio che contiene zinco per strappare via piccole porzioni di DNA utilizzando un domino Fok1 della stessa proteina. Ciò attiva i meccanismi di riparazione del DNA della cellula per far riparare il danno, ma questi meccanismi non sono immuni da errori, e quindi innescandoli con queste proteine è possibile indurre in errore il meccanismo di riparazione e produrre delle mutazioni.

La stessa tecnica NGT può essere utilizzata anche per cancellare interi geni, basta utilizzare proteine contenenti dominio di zinco su entrambi i filamenti del DNA. Una tecnica alternativa prevede l’uso di nucleasi effettrici simili all’attivatore della trascrizione (TALEN), che essendo in grado di riconoscere le singole sequenze di nucleotidi, possono essere utilizzate in modo mirato per modificare una singola sequenza di DNA, e come nella tecnica precedente, vengono prodotti diversi tipi di mutazione se usata su un singolo filamento di DNA o tutti e due, e in quest’ultimo caso si può andare a intervenire sulla sequenza genica di interi cromosomi. Si può usare come tecnica anche la CRISPR degli OGM tradizionali, con la restrizione di poter inserire esclusivamente materiale genico della stessa specie o di specie affini.

Nel nuovo Regolamento Europeo l’uso di queste tecniche viene paragonato alla “pratica tradizionale degli incroci selettivi” per avere una determinata varietà di piante, ma non è assolutamente così. Le pratiche tradizionali portano a mutazioni casuali e spontanee, invece queste nuove tecniche vanno a modificare siti specifici della pianta, e ciò può portare a rischi sia per la salute che per l’ambiente, come spiega questo studio. Innanzitutto per quanto riguarda la CRISPR, siccome non è uno strumento preciso, può comportare lo stesso l’inserimento di materiale transgenico sia nei siti target dove si vuole effettuare la mutazione (1, 2) sia in altri siti (1, 2, 3), oppure il rischio di cromotripsi, o “catastrofe cromosomica”, che consiste nel riarrangiamento di un intero cromosoma (1, 2, 3). Vi può essere anche il rischio che con le tecniche di ingegneria genetica più specifiche si vadano a cancellare, duplicare o inserire sequenze nucleotidiche non desiderate. Ognuno di questi rischi è imprevedibile e l’interazione tra le modifiche genetiche intenzionali e non intenzionali può causare ulteriori problemi, che potrebbero espandersi nel caso le piante geneticamente modificate si riproducano con quelle naturali, andando a causare danni all’ecosistema, e danneggiare il tasso di riproduzione delle altre piante.

Il livello di presa in giro di tutto questo è allucinante, non solo si stanno sdoganando nuovamente gli OGM semplicemente cambiando il nome, ma dichiarano che hanno approvato la proposta della Commissione Europea con il fine di aiutare gli agricoltori che stanno protestando. Secondo loro gli OGM aiuteranno la “transizione green” e risolveranno i problemi economici degli agricoltori, ma questa è una menzogna. Essere solidali con gli agricoltori non significa arretrare sulle politiche ecologiche europee. La crisi del settore agro-industriale è evidente, ma additare il Green Deal e le misure UE come responsabili è miope e pericoloso e creano un precedente per le lobby dell’agrobusiness per far pressioni affinchè si ritirino i progetti di legge derivanti da istanze ecologiste. Le responsabilità vanno cercate in un sistema agroalimentare fallimentare, che pone gli agricoltori in condizioni di dipendenza non solo dai grandi gruppi agroindustriali, dalle fonti fossili e dagli speculatori, ma anche dai sussidi della stessa Unione Europea. Esprimere solidarietà agli agricoltori, significa sostenere la necessità di affrontare con urgenza le sfide dell’agricoltura europea, con nuovi strumenti, sussidi e politiche ecologiche non più rimandabili.

Leggi il comunicato e condividilo: https://www.agricolturaorganica.org/protesta-trattori/

Per ulteriori info: https://navdanyainternational.org/it/publications/niente-di-nuovo-nei-nuovi-ogm/

https://navdanyainternational.org/it/presentazione-manifesto-fare-pace-con-la-terra/

https://navdanyainternational.org/it/nuovi-ogm-il-parlamento-europeo-approva-la-deregolamentazione-ma-limita-i-danni/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: