Riceviamo e pubblichiamo tre comunicati in solidarietà con gli studenti e le studentesse di Pisa, violentemente caricati dalla polizia in occasione di un’iniziativa pacifica per manifestare contro il genocidio del popolo palestinese ad opera del regime sionista di Israele.
Una giornata all’insegna della violenza arbitraria contro studenti e studentesse minorenni, che avevano organizzato un presidio contro il genocidio del popolo palestinese e al momento di mettersi in corteo sono stati violentemente caricati da reparti di polizia in gran dispiegamento.
Da settimane Governo, Viminale e Questure hanno messo in pratica una risposta repressiva a colpi di manganello, è avvenuto sotto le sedi Rai e in alcune università, esponenti della maggioranza chiedono il divieto e la repressione immediata di tutte le iniziative contro il genocidio del popolo palestinese.
Sono gli stessi politici che nel Parlamento europeo hanno invocato aumenti delle spese militari in barba a qualsiasi tetto di spesa, quel tetto applicato invece quando si parla di salari, welfare, edilizia scolastica, bonifiche dei territori inquinati.
Sono gli stessi politici che invocano ordine e repressione per coprire scelte guerrafondaie, la loro idea di scuola e università chiuse ad ogni sapere critico e ove il militarismo la fa da padrone tra alza bandiera, progetti di ricerca con aziende di armi, operazioni nostalgiche verso il colonialismo e per questo ben disposti a sostenere il colonialismo da insediamento israeliano.
Non poteva mancare il comunicato di solidarietà alle Forze dell’Ordine del Parlamentare Leghista Ziello che invoca daspo e denunce contro pacifici manifestanti. Nelle immagini social, al contrario di Ziello, non vediamo incappucciati e manifestanti disposti allo scontro fisico, solo studenti e studentesse in fuga, rincorsi e manganellati.
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università di Pisa esprime solidarietà a studenti e studentesse vittime di repressione e guarda con crescente preoccupazione, rabbia e sdegno l’affermarsi di logiche repressive ed autoritarie costruite attraverso la repressione delle piazze e la militarizzazione della società.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università di Pisa
ll Movimento per la Rinascita Comunista esprime solidarietà e vicinanza con gli studenti e le studentesse delle scuole medie superiori oggetto questa mattina a Pisa di violente cariche con feriti e fermati nel corso di una giornata di mobilitazione contro il genocidio del popolo palestinese.
La Questura dovrà rendere conto di quanto accaduto ma soprattutto il Viminale, ben sappiamo che alla base della repressione ci sono le decisioni governative di ostacolare con ogni mezzo le iniziative a sostegno del popolo palestinese e della sua resistenza, esponenti del Governo hanno perfino chiesto di proibire le manifestazioni di piazza.
Il governo Meloni sostiene la guerra Nato in Ucraina e quella di Israele che mira direttamente ad espellere la popolazione palestinese da Gaza.
La stretta repressiva vista a Pisa, con studenti minorenni inseguiti e manganellati, si aggiunge a quanto accaduto sotto le sedi Rai di varie città italiane e conferma che in tempi di crisi sociale ed economica la sola arma dei dominanti è quella della repressione delle piazze, della criminalizzazione del dissenso.
È arrivato il momento di non restare inerti e silenti, la passività e il distacco sono le armi con le quali vogliono tapparci la bocca e lo faranno sistematicamente ogni qual volta ci saranno proteste contro la guerra, le devastazioni ambientali, i tagli ai salari e al welfare.
Movimento per la Rinascita Comunista
Chi sta in silenzio è complice di inaudite violenze che ledono la libertà di manifestare. Solidarietà a studenti e studentesse a Pisa
Una situazione inaudita, di estrema gravità, violenze arbitrarie contro studenti e studentesse minorenni, è accaduto a Pisa a pochi passi da Piazza dei Cavalieri con cariche, ferimenti e fermi nella giornata di mobilitazione a fianco del popolo palestinese, contro la guerra che ha provocato oltre 30 mila morti palestinesi. Non ci vengano a raccontare che la manifestazione è stata repressa perché priva di autorizzazione, nel recente passato molte iniziative analoghe sono state gestite con ben altri approcci e senza ricorrere a reparti anti sommossa.
E’ quindi evidente una scelta politica, del Governo e delle Questure, che abbiamo già visto all’opera con le cariche sotto le sedi Rai, con il divieto a manifestare invocato da esponenti del Governo Meloni che vorrebbero impedirci di scendere in piazza contro il genocidio del popolo palestinese. In tempi di crisi economica e sociale la scelta della repressione di piazza è una risposta politica che conferma il diniego di ogni posizione diversa da quella dell’esecutivo, la criminalizzazione del dissenso in nome della salvaguardia dell’ordine pubblico
Una gestione della piazza inaccettabile se pensiamo alle immagini diffuse sui social con studenti e studentesse inseguiti e presi a manganellate, a quanti sono stati feriti e maltrattati, a un ordine pubblico che vogliono costruire a colpi di manganello per coprire il sostegno alla guerra del Governo Meloni e al voto bipartisan in Parlamento per il rifornimento di armi all’Ucraina.
Nel momento in cui si lesinano fondi alla salvaguardia dell’ambiente, all’edilizia scolastica e popolare, le spese militari vengono aumentate e sottratte ad ogni tetto per poterle aumentare senza limiti.
Non possiamo restare silenti e complici, per questo invitiamo genitori, studenti e studentesse, il mondo sindacale e la cittadinanza tutta a prendere posizione e a scendere in piazza contro violenze tanto inaudite quanto inammissibili.
Sindacato di base Cub Pisa
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Giulio Chinappi – World Politics Blog