L’attentato terroristico al Crocus City Hall di Mosca ha sollevato dubbi sul coinvolgimento dell’Ucraina, che negli ultimi anni ha utilizzato il terrorismo come parte integrante della propria strategia bellica contro la Russia, ottenendo anche il sostegno degli Stati Uniti.
L’attentato del Crocus di Mosca ha portato alla ribalta le più svariate teorie circa la matrice dell’atto terroristico avvenuto nella capitale russa. Premettiamo subito che non sappiamo, come al momento non sa nessuno, quale sia la reale origine di questo atto terroristico ma, al contrario del main stream occidentale, non riteniamo opportuno scartare aprioristicamente i collegamenti tra il terrorismo ucraino e l’attentato di Mosca. Le principali ragioni per mentenere questa posizione sono gli indizi raccolti fino ad ora dai servizi segreti russi nonché il precedente utilizzo del mezzo terroristico da parte dell’Ucraina e dei suoi alleati in funzione antirussa.
Sentir parlare di “terrorismo ucraino” potrebbe essere sorprendente per chi è abituato a seguire unicamente i media del mainstream occidentale, ma gli episodi degli ultimi anni dimostrano come il terrorismo sia una vera e propria strategia bellica utilizzata dal regime neonazista di Kiev contro la Russia. In un nostro precedente articolo, risalente a quasi un anno fa, abbiamo ricordato i principali attentati terroristici di cui è responsabile accertato o molto probabile il governo ucraino (con il possibile supporto dei suoi alleati occidentali):
1) l’omicidio di Dar’ja Dugina, sul quale persino gli Stati Uniti hanno ammesso il coinvolgimento diretto dell’Ucraina;
2) il ricatto nucleare della centrale di Zaporož’e, continuamente bombardata dagli ucraini, con rischi per la sicurezza dell’intero continente europeo;
3) il danneggiamento dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2, dei quali ancora non si conoscono con certezza i colpevoli, sebbene tutti gli indizi portino ad individuare i mandanti negli Stati Uniti e i possibili esecutori nell’Ucraina;
4) l’attentato al Ponte di Crimea – noto anche come Ponte di Kerč’ -, i cui responsabili provengono sempre da Kiev;
5) l’omicidio di Vladlen Tatarskij nell’aprile del 2023;
6) l’attacco con droni al Cremlino, che la Russia considera come un tentativo di omicidio ai danni del presidente Vladimir Putin;
7) il tentato omicidio dello scrittore Zachar Prilepin;
8) l’attacco terroristico contro una stazione degli autobus a Lugansk nella primavera del 2023.
Venendo ai fatti più recenti, gli investigatori russi hanno affermato in diverse occasioni di aver trovato prove che collegano Kiev a diversi atti di terrorismo recenti in Russia, compreso l’attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca. Tenendo conto di ciò, Mosca ha richiesto che l’Ucraina arresti ed estradi in Russia tutti coloro coinvolti in essi, come dichiarato dal ministero degli Esteri russo.
“L’attacco terroristico sanguinoso del 22 marzo al Crocus City Hall di Mosca, che ha scioccato l’intero mondo, non è il primo attacco terroristico al nostro Paese negli ultimi tempi. L’inchiesta condotta dalle competenti agenzie russe rivela il legame ucraino in questi crimini“, si legge nella nota ufficiale. “Tenendo conto di ciò, il ministero degli Esteri russo ha emesso una richiesta alle autorità ucraine per l’arresto immediato e l’estradizione di tutti coloro coinvolti negli attacchi terroristici in base alla Convenzione internazionale per la repressione degli attentati terroristici con esplosivi e alla Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo“, ha detto il ministero.
“Combattere il terrorismo internazionale è un obbligo di ogni Paese. La parte russa esige che il regime di Kiev cessi immediatamente qualsiasi sostegno alle attività terroristiche, estradi coloro che ne sono responsabili e compensi le vittime per i danni subiti. La violazione da parte dell’Ucraina dei suoi obblighi in base alle convenzioni anti-terrorismo comporterà responsabilità ai sensi del diritto internazionale“, ha sottolineato il ministero.
Mosca non ha apprezzato neppure il comportamento degli Stati Uniti, la cui unica preoccupazione sembra essere quella di cercare di scagionare il proprio alleato ucraino. Secondo una dichiarazione del servizio stampa del Servizio di Intelligence Estera della Russia (SVR), “diventa ovvio che, scagionando il criminale regime di Kiev e fornendogli aiuti, gli Stati Uniti rischiano di essere sospettati di coinvolgimento nel terrorismo internazionale“.
Il SVR ha sottolineato che l’amministrazione del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avviato una campagna concertata per plasmare una visione distorta del grave attacco terroristico nel cuore della Russia. “Secondo le informazioni ricevute, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, le agenzie di intelligence degli Stati Uniti, le organizzazioni non governative affiliate e i media sono stati incaricati di cancellare dalla comunità globale [e dallo spazio informativo] qualsiasi sospetto che [il presidente ucraino] Volodymyr Zelens’kyj e il suo entourage fossero implicati nel crimine“, ha detto il SVR. “La Casa Bianca è preoccupata che la scoperta delle impronte di Kiev nell’incidente riveli la natura terroristica del regime ucraino e, quindi, comprometta completamente il piano di Washington di aumentare il sostegno all’Ucraina“, si legge ancora.
Secondo il SVR, nell’ambito di queste istruzioni, le strutture statunitensi pertinenti stanno trasmettendo informazioni agli alleati e ai partner degli Stati Uniti “destinate a convincerli che Wilayat Khorasan, il braccio afghano dell’organizzazione terroristica ISIS [Stato Islamico dell’Iraq e della Siria], che è bandita in Russia, fosse responsabile dell’attacco terroristico“. Il servizio di intelligence ha notato che per sostenere questa versione degli eventi, “lo spazio informativo viene riempito di ‘fake news’ secondo cui la Russia è stata presa di mira dall’ISIS da molto tempo per la sua guerra in Cecenia, il sostegno al presidente siriano Baššār al-Assad e l’instaurazione di legami con il movimento talebano“. Inoltre, i rappresentanti dell’opposizione non sistemica russa “hanno il compito di alimentare la narrazione [delle dichiarazioni della Russia che Kiev aveva una mano nell’attacco come] un tentativo infondato da parte delle autorità russe di utilizzare l’attacco terroristico come mezzo per giustificare l’operazione militare speciale in Ucraina“.
Infine, il SVR ha sottolineato che il regime di Kiev è stato impegnato per molto tempo in una “guerra terroristica a tutto campo [contro la Russia], che è stata apertamente dichiarata dai suoi rappresentanti, come il capo della Direzione principale di Intelligence del Ministero della Difesa ucraino [GUR] Kyrylo Budanov o il capo del Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) Vasyl’ Maljuk” “La strage di civili nella regione di Mosca è il diretto ‘parente’ dei massicci bombardamenti di razzi [su obiettivi civili] e degli attacchi di gruppi di sabotatori nelle regioni di Kursk e Belgorod. Detto questo, le informazioni ricevute dall’agenzia indicano che, nell’organizzare i loro attacchi, gli ucraini stanno facendo un uso attivo dei dati satellitari forniti loro dalle intelligence statunitensi“, ha concluso il SVR.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog