La Germania ha annunciato ieri, giovedì 4 aprile, una ristrutturazione delle sue forze armate, in tedesco “Bundesweher”, affinché siano pronte in caso di guerra. Lo ha reso noto il ministro della Difesa, Boris Pistorius, asserendo che «l’esercito deve essere nelle condizioni ottimali in caso di emergenza, in caso di difesa, in caso di guerra». La ristrutturazione – che fa parte della più ampia Zeitenwende, il “grande cambiamento” della dottrina militare tedesca – prevede una struttura più snella e veloce dotata di un unico comando centrale sia per le operazioni esterne, sia per la difesa interna, oltre a un settore specifico per il cyberspazio. Contempla, inoltre, un aumento dei militari effettivamente attivi sul campo, liberandoli parzialmente dai compiti amministrativi: l’obiettivo è quello di avere, entro il 2031, 203.000 militari rispetto ai 181.000 attuali. «La minaccia in Europa si è inasprita. Deve essere chiaro: noi difendiamo il nostro Paese e i nostri alleati. Nessuno dovrebbe avere l’idea di attaccarci come territorio della NATO. Dobbiamo trasmetterlo in modo credibile e veritiero», ha affermato Pistorius. A chi gli chiedeva spiegazioni in conferenza stampa riguardo l’enfasi sulla possibilità di una guerra, il ministro ha risposto: «Non mi risulta che qui si giochi a Bingo. Io accetto che alcuni abbiano difficoltà con questo concetto. Ma è importante che anche questi critici siano dell’avviso che l’esercito si debba configurare diversamente». Prosegue, dunque, lo sdoganamento della possibilità di una guerra sul suolo europeo e la preparazione psicologica delle masse a una dimensione bellica.
La ristrutturazione delle forze armate serve per adeguare l’esercito alla Zeitenwende, annunciata dal cancelliere tedesco Olaf Scholz subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e che prevede un “cambiamento epocale” della dottrina militare dello Stato teutonico. Già alcuni mesi fa, esponenti del governo tedesco avevano reso noto che l’ordine internazionale è in pericolo, a causa delle azioni della Russia, e che l’Europa deve essere pronta. Per questa ragione, Berlino ha sostituito la vecchia dottrina militare del 2011 con un nuovo documento intitolato “Linee guida per la politica della difesa” redatto da Pistorius e dal capo di Stato maggiore dell’esercito, generale Carsten Breuer. Le nuove linee guida implicano un rafforzamento, oltre che delle forze armate, anche dell’industria e degli apparati militari e determinano la corsa al riarmo della Germania, dopo anni in cui l’esercito era stato de-finanziato. È in questo contesto che si inserisce la ristrutturazione delle forze militari che, oltre all’Armata, all’Aeronautica e alla Marina comprenderanno ora anche il Cir – il reparto dedicato alle cyber-operazioni e all’informazione – che si concentrerà sulle minacce ibride come le campagne di disinformazione e verrà elevato al rango delle forze armate. Pistorius ha anche fatto sapere che la Germania raggiungerà nei prossimi anni la quota del 2% di investimenti del Pil in difesa.
Dopo avere stanziato, a questo scopo, un fondo speciale per la Bundeswehr del valore nominale di 200 miliardi di euro, il ministro della Difesa ha affermato ieri che la stessa avrà bisogno di ulteriori 6,5 miliardi di euro nel bilancio 2025 per raggiungere gli obiettivi di spesa. Il fondo speciale che, dal 2024, garantirà 50 miliardi l’anno alla Difesa, e che scade nel 2028, dovrebbe permettere di raggiungere il 2% del PIL. Dal 2028 in avanti, invece, questa voce andrà finanziata di nuovo dal bilancio ordinario e per mantenere l’obiettivo del 2%, le risorse dovranno aumentare da 50 a 75 miliardi. Parallelamente al contesto e alla preparazione di guerra, la Germania sta vivendo un profondo collasso economico e finanziario: oltre ad avere subito una recessione nel 2023 ancora pienamente in atto, la Corte costituzionale tedesca di Karlsruhe ha dichiarato incostituzionale l’utilizzo del Fondo per la trasformazione e il clima (KTF) da 60 miliardi, ma lo spirito della sentenza vale potenzialmente per tutti gli altri “fondi speciali”, compreso quello inerente all’ambito militare. Nonostante ciò, la Germania ha deciso di porsi come colonna portante della Difesa in Europa, saldamente al fianco degli Alleati e degli Stati Uniti.
La ristrutturazione dell’esercito, che dovrà realizzarsi entro i prossimi sei mesi, ha incontrato lo scetticismo dell’opposizione e di alcuni esperti. Carlo Masala, voce autorevole in Germania, ha commentato l’iniziativa dicendo che «Queste strutture danno forse un contributo, ma non sono decisive» all’efficientamento e alla prontezza dell’esercito.
[di Giorgia Audiello]