La maggior parte degli istituti scolastici giudicò i banchi a rotelle inadeguati, scomodi per l’attività didattica, rimandandoli al mittente. Quasi tutti giacciono nei magazzini di Comuni e Province. Oggi tornano nelle cronache perché un piccolo centro del padovano, Bagnoli di Sopra, ne ha presi un centinaio in comodato d’uso, al prezzo di 1 euro ciascuno.
I banchi a rotelle, una boiata pazzesca
Ve li ricordate i banchi a rotelle in funzione anti contagio? Tutti comprendevano che erano una cretinata, eppure molti li esaltarono e soprattutto furono spesi oltre 300 milioni di risorse fiscali per pagarli e in molti casi neppure spacchettarli.
Ma per configurare il reato di danno erariale che cos’altro bisogna combinare? Eppure vedo che gli amministratori locali ne sono ossessionati. Mentre la ministra del tempo è tranquillamente tornata a fare la preside in Sicilia, e il suo presidente del consiglio Conte gode tuttora di un ampio consenso popolare.
È chiaro che molti dei guai italiani sono dovuti anche alla nostra incapacità di giudizio critico, abilmente pilotata – è bene precisarlo – da quel sistema criminale che è diventato in generale il mondo dei media e dei giornalisti.
Da ragazzo adoravo i giornalisti, e ne cito soltanto uno, Sergio Zavoli, per dire quanto ben riposta fosse la mia stima. Intorno ai 25/30 anni l’ho anche svolto quel mestiere, seppure inquadrato professionalmente come lavoratore dello spettacolo. Poi l’ho abbandonato senza incertezze quando ho dovuto constatare che nelle redazioni si fregavano le mani per ogni morto sulla strada e per ogni suicidio.
Era giusto che il mio inquadramento fosse nello spettacolo, perché quello era il ruolo che veniva prevalentemente richiesto e che oggi è diventato l’unico.
Un sistema mediatico libero e responsabile sarebbe insorto come un sol uomo contro le stupidaggini di Azzolina, Conte e compagnia cantante. Invece no, applausi.
Ovviamente si fosse trattato del governo Meloni sarebbe venuto giù il teatrino mediatico nazionale dai fischi. Ecco, tutto questo io non ce la faccio più a tollerarlo perché amicus Plato, amicus Socrates, sed magis amica veritas.
E che i banchi a rotelle fossero un inutile trastullo e uno spreco sconsiderato non era necessario attendere la notizia ANSA di ieri per poterlo gridarlo a pieni polmoni. Anche questo, insieme a molti altri che si sono svolti nel pazzesco biennio 20/22, è un capitolo di una storia su cui fare politicamente piena luce attraverso la Commissione parlamentare già costituita ma non ancora partita a quasi due anni dalle elezioni del settembre 22.
La destra vinse quelle elezioni anche sulla base del disgusto popolare per la gestione autoritaria e manipolatoria del periodo Covid. Non lasciar partire il lavoro della commissione non sarebbe una scelta apprezzata dall’elettorato, nonostante sia a destra che a sinistra molti si stiano adoperando per farlo