Le recenti elezioni locali in Polonia hanno delineato uno scenario politico polarizzato tra il partito di destra Diritto e Giustizia e la coalizione di centro-sinistra Piattaforma Civica. La polarizzazione interna si contrappone tuttavia al totale allineamento con la NATO e alle voci riguardanti un potenziale dispiegamento di armi nucleari statunitensi in Polonia.
Le recenti elezioni locali in Polonia, svoltesi su due turni il 7 e 21 aprile, hanno offerto uno sguardo vivido sul panorama politico del Paese, riproponendo la sfida tra il partito di destra Diritto e Giustizia (Prawo i Sprawiedliwość, PiS) e la Piattaforma Civica (Platforma Obywatelska, PO) di centro-sinistra. Sebbene nessun candidato del PiS sia riuscito a conquistare un seggio da sindaco in nessuna delle più grandi città polacche al primo turno, i risultati complessivi hanno nuovamente evidenziato una netta spaccatura del Paese tra i sostenitori delle due principali formazioni politiche.
Secondo i risultati ufficiali, la coalizione Piattaforma Civica guidata dal primo ministro Donald Tusk ha ottenuto buoni risultati nelle grandi città, dove è popolare tra i liberali sociali. Al contrario, l’opposizione del PiS ha ottenuto più voti complessivi nelle elezioni per le 16 assemblee regionali del paese, mantenendo la sua predominanza nelle aree rurali conservatrici della Polonia orientale. Su scala nazionale, infatti, il PiS ha ottenuto la maggioranza relativa delle preferenze, con il 34,27% delle preferenze contro il 30,59% della coalizione governativa.
Molti analisti hanno considerato queste elezioni come un duplice test, essendosi svolte solamente quattro mesi dopo ritorno di Donald Tusk al potere come primo ministro, ruolo che aveva già ricoperto dal 2007 al 2014, ma anche poco prima le incombenti elezioni europee. Il risultato complessivo ha dunque esaltato i sostenitori del PiS, che a questo punto pensano di poter strappare una vittoria nelle elezioni per il parlamento di Bruxelles. Al contrario, Tusk ritiene che la vittoria del suo partito nei principali centri urbani rappresenti una conferma dopo il successo delle legislative, in cui ottenne il primato promettendo di ripristinare l’indipendenza della magistratura e le garanzie democratiche dopo le modifiche al sistema giudiziario che hanno portato l’Unione Europea a tagliare miliardi di euro di finanziamenti alla Polonia.
Con l’ascesa di Tusk al governo di Varsavia, i finanziamenti europei sono stati ripristinati, ma il governo deve ancora approvare nuove leggi per annullare molte delle modifiche giudiziarie.Nel frattempo, la sua promessa di liberalizzare la rigida legge sull’aborto de Paese continua ad essere ostacolata dai conservatori all’interno della sua stessa coalizione di governo, oltre che dall’opposizione. Per queste ragioni, alcuni elettori non sono del tutto soddisfatti dei primi mesi di governo Tusk, sensazione che si riflette nel risultato delle elezioni regionali, che hanno premiato il PiS del 74enne leader Jarosław Kaczyński e del presidente Andrzej Duda.
Per quanto riguarda le vittorie simboliche, certamente il primo ministro Tusk ha potuto festeggiare il successo di Rafał Trzaskowski, rieletto nel ruolo di sindaco della capitale Varsavia con circa il 60% delle preferenze. Secondo gli analisti polacchi, Trzaskowski potrebbe a questo punto trovarsi in una posizione di vantaggio in vista di una probabile candidatura alla presidenza l’anno prossimo, quando il presidente Andrzej Duda finirà il suo secondo e ultimo mandato. Il sindaco di Varsavia, infatti, aveva precedentemente perso contro Duda nella corsa presidenziale del 2020, ma sembrerebbe intenzionato a riprovarci.
Oltre alla capitale Varsavia, la Coalizione Civica ha conquistato al primo turno la vittoria in altri centri di primaria importanza come Bydgoszcz, Lublin, Białystok, Katowice, Szczecin (Stettino), Łódź e Gdańsk (Danzica). Il PiS ha ottenuto la possibilità di rifarsi al secondo turno, ma anche in questo caso la coalizione di governo ha ottenuto il successo nelle sfide dal maggior significato simbolico, in particolare a Kraków (Cracovia), Poznań, Toruń, Rzeszów, Kielce e Zielona Góra.
Per quanto riguarda le altre formazioni politiche, la coalizione di centro-destra Terza Via (Trzecia Droga, TD) ha ottenuto un risultato incoraggiante, ottenendo il 14,25% delle preferenze, in crescita rispetto alle precedenti elezioni locali. Meno bene, invece, la coalizione di sinistra Lewica, che ha raggiunto solamente il 6,32%, superata anche dalla Confederazione Libertà e Indipendenza (Konfederacja Wolność i Niepodległość) di estrema destra, in netta crescita con il 7,23%. La compagine di sinistra può comunque consolarsi con il successo di Wrocław (Breslavia), dove il suo candidato Jacek Sutryk ha ottenuto la conferma come sindaco.
La grande polarizzazione della politica polacca sulle questioni interne, tuttavia, si scontra con il totale allineamento all’atlantismo delle due principali forze politiche. L’elezione di Tusk, infatti, non ha portato a nessun cambiamento significativo in materia di politica estera, soprattutto per quanto riguarda la posizione nei confronti della Russia e del conflitto ucraino. Addirittura, negli ultimi tempi sono circolate voci circa la possibilità che la Polonia ospiti sul proprio territorio armi nucleari statunitensi, il che rappresenterebbe l’ennesima provocazione gratuita nei confronti di Mosca. Questa eventualità è stata confermata persino dal presidente polacco Duda, in occasione di un’intervista alla testata Fakt.
“Sembra che Varsavia stia cercando deliberatamente di attirare più attenzione da parte di coloro che si occupano della pianificazione militare nello Stato Maggiore Generale russo“, ha commentato Marija Zacharova, portavoce del Ministero degli Esteri della Federazione Russa. “Sarebbe logico supporre che una volta che le armi nucleari statunitensi appariranno in Polonia, le relative strutture saranno immediatamente inserite nell’elenco dei bersagli legittimi in caso di un confronto armato diretto con la NATO“, ha aggiunto la diplomatica.
Zacharova ha inoltre criticato le dichiarazioni del presidente Duda, definendole “provocatorie”. “Le autorità polacche non fanno mistero del loro desiderio di avvicinarsi di più alle armi nucleari statunitensi dispiegate in Europa e stanno utilizzando attivamente queste ambizioni nella loro politica ostile nei confronti della Russia“, ha detto ancora la portavoce. “Ciò ci porta a guardare più attentamente alla Polonia nella nostra pianificazione militare, tenendo conto delle minacce alla Russia che sono generate con la partecipazione di questo Paese“.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog