Continuiamo a vivere in un mondo ingiusto, l’impegno e la conoscenza non bastano, tutto sembra inutile

Per molti il lavoro è vissuto come un’imposizione che si è disposti a subire per garantire un minimo di sussistenza economica alla propria famiglia. No, non c’è e non ci potrà mai essere dignità nelle occupazioni precarie e mal retribuite, nei luoghi di lavoro spesso pericolosi ed alienanti e sotto la direzione di datori di lavoro improvvisati ed autoritari.

No, il Primo Maggio 2024 non sarà un giorno di festa.

Nei primi due mesi di quest’anno le denunce di infortuni presentate all’Inail sono state 92.711, con un incremento del 7,2% rispetto al febbraio del 2023. Di questi 119 hanno avuto un esito mortale, con un aumento del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, cinque decessi in più rispetto al 2022, 15 in più rispetto al 2021, 11 in più rispetto al 2020 e due in meno rispetto al 2019.

Si continua a morire di e per il lavoro.

La vita è breve e le parole non servono.

Lasciano mogli, figli, genitori, parenti, amici o semplici conoscenti. A chi rimane non resta che lo sgomento per una scomparsa ingiusta ed inaspettata, per un lavoro che non ha dato la vita, ma morte e dolore.

No, il Primo Maggio 2024 non sarà un giorno di festa.

Mentre a piazza Affari le banche si accingono a distribuire 34 miliardi di euro di dividendi, l’Istat stima che 5,7 milioni di italiani vivono in povertà assoluta. I poveri mangiano meglio dei ricchi’, si sa, ma è solo l’ennesima beffa mediatica di chi ci governa nei confronti di coloro che ancora si illudono di poter superare la disperazione e l’insicurezza di non farcela, di non arrivare alla fine del mese.

No, il Primo Maggio 2024 non sarà un giorno di festa.

A quando un salario minimo adeguato? A quando la diminuzione dell’orario di lavoro? A quando la riduzione delle diseguaglianze? A quando la giustizia sociale? A quando …

Continuiamo a vivere in un mondo ingiusto, l’impegno e la conoscenza non bastano, tutto sembra inutile. Passano i giorni, i mesi, gli anni e siamo sempre al punto di partenza, il ricco è sempre più ricco e il povero è sempre più povero. Nulla che riesca ad eliminare le ingiustizie, nulla che riesca a scalfire i privilegi, nulla che riesca a garantire a tutti una vita dignitosa.

No, il Primo Maggio 2024 non sarà un giorno di festa.

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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