La repressione del dissenso è diventata la normalità in Italia. Il 13 maggio è stata fissata una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza con i rettori e le rettrici, indetta su esplicita richiesta della Ministra per l’università Anna Maria Bernini al Ministro dell’interno Matteo Piantedosi per un ulteriore stretta sugli atenei.

Il Governo vuole reprimere le proteste nelle università

In tutta Europa continuano a piovere manganelli sulle teste degli studenti che protestano in solidarietà con la Palestina, con la sola eccezione della Spagna, dove il governo di Pedro Sanchez si dice “orgoglioso” delle proteste negli atenei.

Il governo italiano, invece, si distingue non solo per le manganellate e gli arresti di manifestanti, ma anche con le campagne mediatiche di demonizzazione di qualsiasi protesta.

E la linea sembra essere non solo confermata ma rilanciata: il 13 maggio si riunirà il Comitato per l’ordine e la sicurezza con i rettori e le rettrici, come richiesto dalla ministra per l’università Anna Maria Bernini al ministro dell’interno Matteo Piantedosi

Luciana Cimino su il manifesto conferma che il governo di destra mantiene il punto su “possibili tensioni”. Scrive la giornalista:  “C’è la protesta e c’è anche una frangia molto piccola che va oltre certi limiti, fanno azioni distruttive e reati, sfondano porte, attaccano e forze dell’ordine”, aveva detto Bernini qualche giorno fa a Napoli per poi ribadire ieri: “Il boicottaggio delle università è un grande inganno, perpetrato in malafede”. “Dobbiamo avere accordi anche con Paesi non democratici”, ha detto alla platea plaudente della presentazione del Master in Mediterranean Cooperation and Security organizzato dall’Università Luiss Guido Carli e da Med-Or, la fondazione di Leonardo presieduta da Marco Minniti, presente all’evento.”

Ma le mobilitazioni non si fermano: dopo gli studenti della sapienza a Roma,  dell’Università Federico II di Napoli, le tende sono arrivate ieri anche a Palermo e Cosenza. E ancora e Bari, al Politecnico di Milano, alla Ca’ Foscari di Venezia. Mentre alla lunga lista di università europee in mobilitazione (Paesi Bassi, Germania, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Irlanda) si sono aggiunte ieri Austria e Svizzera

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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