Una visita a suo modo storica quella di Vladimir Putin in Cina, la prima dopo la sua nuova rielezione, avvenuta nel momento di massima crisi globale tra il Medio Oriente, l’Ucraina e i vari focolari di instabilità nel mondo sempre più incalzanti.

Il presidente russo e l’omologo cinese, Xi Jinping, hanno condannato il comportamento  sempre più aggressivo degli Stati Uniti e si sono impegnati ad approfondire i legami militari e di difesa già stretti tra i loro paesi.

Con un evidente stoccata all’amministrazione americana, il cui Segretario di Stato, Antony Blinken, era volato in Cina il mese scorso per cercare di convincere Pechino a ridimensionare le sue relazioni con Mosca, Xi ha invece rimarcato come Pechino e Mosca vedano allo stesso modo una serie di questioni importanti, tra cui l’Ucraina, e che resisteranno alle pressioni occidentali per ridimensionare i loro legami.

Il messaggio nei confronti dell’America è stato di inusitata durezza a questi livelli di diplomazia.

Putin e XI, strategia di influenza planetaria

Il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin, in una lunga dichiarazione dopo il vertice  si sono scagliati contro la politica degli Stati Uniti, dall’Ucraina al Medio Oriente, dalla proliferazione nucleare con alleati, alle difficoltà economiche create in Afghanistan, alle intimidazioni nella sfera militare e alla provocazione alla Corea del Nord.

Valutazioni – come scrive il South China Morning Post di Hong Kong – che vanno oltre un tradizionale blocco Russia-Cina, verso la saldatura di un’immensa sfera d’influenza planetaria alternativa.

Gli Stati Uniti pensano ancora in termini di Guerra fredda – sostiene il documento – e sono guidati dalla logica del confronto a blocchi, mettendo la sicurezza di gruppi ristretti al di sopra della sicurezza e della stabilità regionali. Il che crea una minaccia per tutti i paesi dell’area. Gli Stati Uniti devono abbandonare questo comportamento”.

Putin e Xi  hanno sottolineato che al centro dei loro colloqui c’è stata comunque l’Ucraina. “Entrambe le parti concordano sul fatto che una soluzione politica della crisi ucraina è la direzione giusta”, ha detto Xi Jinping dopo i colloqui nella Grande Sala del Popolo. “La Cina attende con impazienza il rapido ripristino della pace e della stabilità nel continente europeo ed è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo”.

Sull’Ucraina, Putin ha detto che “Mosca è aperta al dialogo, ma che tuttavia i negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti nel conflitto, compreso il nostro. Un processo politico e diplomatico che tenga conto delle preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza e contribuisca a stabilire una pace sostenibile e a lungo termine”.

Ancora il South China Morning Post scrive: “La Russia vede la Cina come un partner economico vitale e un potenziale sostituto per i suoi mercati energetici europei perduti. Il commercio tra Cina e Russia ha raggiunto la cifra record di 240 miliardi di dollari nel 2023, più del doppio dei 108 miliardi di dollari raggiunti nel 2020, in gran parte trainato dalle importazioni cinesi di petrolio russo e dalle esportazioni di automobili, elettronica e attrezzature industriali. Secondo una dichiarazione del Cremlino, Putin ha affermato che il commercio e gli investimenti energetici sono le massime priorità nei colloqui”.

In conclusione,  Xi Jinping ha dichiarato: “Le relazioni tra Cina e Russia hanno resistito alle tempeste e ai cambiamenti nella dinamica internazionale e hanno stabilito un modello per i paesi maggiori e vicini nel rispetto reciproco, nella sincerità, nella coesistenza armoniosa e nella cooperazione”.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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