Come finirà la guerra a Gaza? Lucio Caracciolo vede nero: “Netanyahu vuole una vittoria decisiva. Ma quando uno comincia una guerra per far finire le guerre in genere finisce male”.
Gaza, Caracciolo: “Finisce male…”
Lucio Caracciolo, ospite a Otto e mezzo analizza gli scenari della guerra a Gaza: “È un conflitto che tocca corde molto profonde. Antisemitismo, certamente. Ma non possiamo nemmeno considerare antisemitismo qualsiasi cosa che solidarizzi con la Palestina sennò saremmo fritti. Mi pare interessante notare come, sul terreno, le cose siano diventate sempre più sostanzialmente un massacro”.
Il direttore di Limes parla della crisi interna al governo di Tel Aviv: “Dal punto di vista israeliano, è una guerra contro se stessi. Israele oggi, se consideriamo quello che era, ha creato un vuoto intorno a sè. Israele è molto più in pericolo di quanto non fosse l’anno scorso”.
Alla domanda di Lilli Gruber su quale sia il ruolo di Joe Biden e perché finora non sia riuscito ad agire da intermediario, Caracciolo spiega: “Non è questione di Biden. È questione di una perdita di credibilità dell’America. Non dimentichiamo l’Afghanistan. L’America non viene più creduta, nemmeno dai suoi partner come Israele”. E aggiunge: “Netanyahu ha imboccato una strada che lo porta dritto al muro. La sua idea è di dover far fuori tutti i terroristi, ma i terroristi non solo non li puoi far fuori ma li stai moltiplicando. Hamas ormai è considerato quasi uno Stato. C’è una logica in quello che fa Netanyahu: postulare una vittoria decisiva. Ma quando uno comincia una guerra per far finire le guerre in genere finisce male”.