Qualche giorno fa abbiamo partecipato a una grande manifestazione contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il ddl Sicurezza in discussione alla commissione Affari Costituzionali della Camera ha visto vari emendamenti, tra cui uno della Lega che prevede fino a vent’anni di reclusione per chi si oppone alla costruzione di opere pubbliche e infrastrutture strategiche. Una ritorsione contro i No Ponte, ma anche contro i No Tav e contro tutti gli attivisti che sono impegnati nel contrastare la logica della speculazione sulle opere inutili sui propri territori.
Nel ddl si prevede anche l’inasprimento delle pene per gli occupanti di case, per i blocchi stradali, i picchetti sindacali e le rivolte in carcere. A complemento di questo, c’รจ anche uno scudo penale per i pubblici ufficiali che usano armi e altre forme di “coazione fisica” di fronte alla “Resistenza attiva o passiva all’autoritร ”. In pratica, non ci sarร modo di protestare ed esprimere il dissenso senza diventare automaticamente perseguibili per legge.
Non ci possiamo fare chiudere nella morsa della repressione, รจ necessario rilanciare la mobilitazione giร da questi giorni e verso la manifestazione nazionale del primo giugno contro il governo Meloni.
Marta Collot Pap