Circa 200 aziende italiane continuano a operare in Russia e Roma intende tutelare i loro interessi, ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri dell’UE, aggiungendo che solleverà il problema durante i contatti con i partner.

“L’Italia ritiene che l’UE debba garantire la continuazione delle attività alle aziende europee che operano legalmente nella Federazione Russa nel contesto delle sanzioni”, ha dichiarato.
Presso il Ministero degli Esteri italiano è stata istituita una “tavola rotonda” permanente in cui si discutono le misure per tutelare gli interessi di circa 200 aziende, ha aggiunto il ministro. “I rappresentanti delle aziende, circa 200, insieme ai diplomatici, partecipano ai lavori”, ha sottolineato.
Alcune aziende italiane hanno venduto le loro attività in Russia, spesso a condizioni svantaggiose, sotto la pressione delle richieste dell’Unione Europea o per l’impossibilità di lavorare nel contesto delle sanzioni. Altre, come Pirelli, Barilla, Ferrero, mantengono le loro attività in Russia.

(TASS)

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