Russian President Vladimir Putin gives a televised address in Moscow, Russia, June 24, 2023. Sputnik/Gavriil Grigorov/Kremlin via REUTERS ATTENTION EDITORS - THIS IMAGE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY.

Ieri si è aperto a San Pietroburgo (ovviamente) il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, e sempre ieri Putin ha parlato per tre ore con i rappresentanti della stampa internazionale. E questa già è una notizia, perché l’anno scorso non ci era andato nessuno: certo, stavano tutti con la faccia seria e incarognita, però appunto ci sono andati. Sempre ovviamente, in più di due ore si sono toccati parecchi argomenti (tra cui la posizione dell’Italia…) di maggiore o minore importanza. Uno dei canali che seguo è gestito da un tizio (penso sia russo ma di sicuro non vive in Russia) che disprezza Putin oltre ogni dire – lo disprezza, intendiamoci, perché non ha raso al suolo Kiev il primo giorno di guerra, o meglio ancora prima, e dice che è un indeciso, una mammola eccetera. E lui stanotte si faceva beffe di questa lunga conferenza stampa, dicendo che “questo” ha parlato tre ore ma alla fine tutto quello che verrà ricordato sarà qualcosa del tipo “Putin minaccia la NATO con l’atomica”. E come titola Repubblica stamattina (foto)?

“Putin minaccia la NATO: non costringetemi a usare l’atomica” (https://www.repubblica.it/esteri/2024/06/06/news/putin_nato_nucleare_elezioni_europee_trump-423179121/). Ora, a parte che non ha detto “non costringetemi a usare l’atomica”, quindi il virgolettato è falso, si è pure irritato col giornalista che gliel’ha chiesto (la domanda era: “Quali sono le condizioni perché la Russia lanci un attacco nucleare?”) dicendo appunto che lui non ne aveva parlato ma che l’argomento lo hanno messo in mezzo loro, e ripetendo la solita cosa: che l’atomica ce l’hanno e che la dottrina di impiego della Russia è nota, quindi a scopo difensivo la utilizzeranno, che non hanno alcuna intenzione (questo rispondendo a un’altra domanda) di attaccare la NATO e che chi si è inventato questa cosa è matto, anzi “scemo come questo tavolo”, dando un nocchino al tavolo in questione. Altri media (tipo qui SkyTG24: https://tg24.sky.it/mondo/2024/06/05/putin-russia-ucraina-usa) si sono invece soffermati sulla cosa veramente interessante, ovvero su questa dichiarazione: “ci chiediamo: se qualcuno crede che sia possibile fornire queste armi in una zona di guerra per colpire il nostro territorio e crearci problemi, perché noi non dovremmo avere il diritto di fornire le nostre armi dello stesso tipo a quelle regioni del mondo dove ci sarebbero attacchi alle infrastrutture sensibili di quei paesi che stanno facendo questo alla Russia? La riposta potrebbe essere asimmetrica. Ci penseremo”.
Quali potrebbero essere queste “regioni del mondo”? Ovviamente il primo pensiero di tutti è il Medio Oriente: missili agli huthi, aerei all’Iran, e così via. Non un pensiero confortante. Sarà un caso, ma oggi Stoltenberg ha detto non solo che non ci sono segnali credibili di un imminente attacco russo alla NATO, ma che “questa idea che ci sia una specie di conto alla rovescia per la prossima guerra è sbagliata”, perché la NATO è l’alleanza difensiva più forte del mondo e serve a prevenire le guerre, non a combatterle, e che comunque non c’è nessun piano della NATO di mandare truppe in Ucraina, e cose del genere. Giustissimo. Mi chiedo allora chi l’abbia messa in mezzo, questa strana idea che siamo a un passo dalla guerra e che l’invasione russa dell’Europa orientale è questione di pochi mesi, anni al massimo. Chi mai sarà stato.

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