– Olivier Turquet

(Foto di Pexels)

Il risultato delle elezioni europee conferma una tendenza generale: metà dell’elettorato non va a votare. Ma come al solito tutti hanno vinto, secondo il principio che basta guardare i dati che si vogliono guardare e, soprattutto, non guardare i voti che si sono presi, che sono lo specchio reale ed obiettivo del consenso che si ha.

Così, mentre i commenti main stream si soffermano sulle percentuali (che nascondono con abilità e nonchalance la realtà dei fatti) le persone serie e posate dovrebbero andare a leggere i voti. Per farlo sembra ragionevole confrontare i dati delle recenti elezioni con le politiche, in particolare con le elezioni della camera dei deputati del 2022.

Fratelli d’Italia perde voti: insieme al Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia è il partito che ha perso più voti, esattamente 600mila; è il primo partito ma l’entusiasmo immediatamente manifestato da Giorgia Meloni non è giustificato. Per giunta  la nuova alleanza tra Forza Italia e Noi Moderati ha perso 200mila voti e la Lega ne ha presi 350mila circa in meno. In totale il governo che sta cantando vittoria ha perso oltre un milione di voti.

Partito Democratico, avanti piano: anche qui a guardare le percentuali sembra un grande successo, a guardare il numero di voti si scopre che il PD ha preso solo 250mila voti in più. Elly Shlein che ha cautamente portato il partito su alcune posizioni più di sinistra può essere contenta.

Movimento 5 stelle, continua a scendere: 2 milioni tondi di discesa nelle preferenze degli elettori: il ritorno ad alcuni temi classici degli inizi e la scritta “pace” dentro il simbolo non hanno impedito agli elettori di punire un movimento anti-sistema che quando è stato al governo non ha realizzato la maggior parte delle promesse elettorali.

Avanzano i pacifisti: nonostante i movimenti pacifisti non siano riusciti ad esprimere una lista comune come molti  pacifisti italiani  si aspettavano ma si siano divisi in varie liste, l’avanzata dell’Alleanza Verdi Sinistra è stata di oltre mezzo milione di voti mentre la lista Pace Terra Dignità, esclusa dagli eletti per l’incomprensibile soglia di  sbarramento, ha preso almeno centomila voti in più di quelli che aveva preso alla Camera la lista di Unione Popolare, e questo nonostante l’assoluta assenza dalle reti televisive e radiofoniche.  A questi voti vanno aggiunti anche quelli delle altre liste che facevano proposte chiaramente pacifiste (Libertà e Democrazia Sovrana e Popolare in totale altri 300mila voti). Se in questo conto volessimo considerare anche i voti assegnati alM5S potremmo dire che il pacifismo ha ottenuto circa 5 milioni di voti.

Astensionismo: ancora una volta la percentuale di chi non vota è salita, segno evidente che la sfiducia nella politica non ha freno. La propaganda sottile verso il non voto, dietro ai proclami retorici alla “partecipazione democratica” ha vinto una volta di più. Ma dietro l’astensionismo ci sono fenomeni molto diversi, dalla motivazione politica, alla disillusione, al menefreghismo, alla convinzione profonda dello scippo che altri poteri hanno fatto alla politica, in primis le grandi lobby finanziarie. Quello che resta è il fatto che meno gente vota (e non vota per i rompiscatole)  e più per i potenti è facile comprare eletti già “addomesticati”. Si spende meno…

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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