Il new York Times ha appena pubblicato un lungo articolo (https://www.nytimes.com/interactive/2024/06/15/world/europe/ukraine-russia-ceasefire-deal.html, dietro paywall) sulla bozza del 17 marzo 2022 del trattato di pace tra Russia e Ucraina, o meglio, secondo il titolo ucraino, “Trattato sulle garanzie di sicurezza dell’Ucraina”, e secondo la proposta russa “Trattato sulla sistemazione della situazione in Ucraina, la sua neutralità, e le garanzie di sicurezza dell’Ucraina – bozza che dunque esisteva, nonostante le smentite di Kuleba e di parte della nostra stampa. Il testo della bozza, in traduzione inglese con tanto di proposte, annotazioni e contro-annotazioni delle delegazioni russa e ucraina, si trova invece qui e si può leggere liberamente: https://static01.nyt.com/newsgraphics/documenttools/e548b273c4d42a3a/5e73b566-full.pdf.

Punti salienti: l’Ucraina rinuncia all’ingresso nella NATO e al dispiegamento di truppe straniere entro i suoi confini e dichiara la sua condizione di neutralità permanente; in cambio l’Ucraina ottiene garanzie di sicurezza che comprendono l’obbligo di intervento in caso di conflitto da parte degli stati garanti della sua neutralità, ovvero Gran Bretagna, Cina, Russia, Stati Uniti e Francia, i cui obblighi di assistenza sono indicati in dettaglio nei paragrafi 3 e soprattutto 4; l’Ucraina riconosce la Crimea come parte della Federazione russa e l’indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk (articoli 6 e 7); l’Ucraina accetta in principio l’idea di limitazioni al proprio arsenale, ma non è limiti ed escludere alcuni materiali; nulla osta a un ingresso dell’Ucraina nell’UE.

Nella bozza, che è appunto una bozza, c’è ancora molto da ridiscutere e limare, come si può vedere dalle note di entrambe le delegazioni. Alcuni punti restano molto controversi (ad esempio la questione delle limitazioni agli arsenali ucraini che l’Ucraina accetta in linea di principio ma con numeri e quantità molto diversi dalla proposta russa), altri secondo l’Ucraina dovrebbero essere oggetto di trattati bilaterali con la Russia e non essere inseriti in questo, ma vista la situazione, soprattutto quella attuale, penso lo si possa definire un ottimo trattato o almeno un ottimo inizio. Del resto, a questa bozza (che a giudicare dalla data deve essere il prodotto degli incontri online, a pochi giorni dal forum diplomatico di Antalya ) sono seguiti gli incontri di Istanbul e il ritiro russo dalla regione di Kiev, segno che le cose stavano, all’apparenza, procedendo bene: e sarà interessante, disponendo ora di questi elementi, mettere a paragone le dichiarazioni ufficiali ai media del governo russo e ucraino con la cronologia di questi colloqui.

Francesco Dall’Aglio

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