I leghisti festeggiano alla Camera dei deputati l'approvazione della Legge sull'Autonomia differenziata

Non chiamatela ‘Autonomia differenziata’, ma ‘Apartheid Sud

L’approvazione del DDL sull’autonomia differenziata ha origine lontane. Per secoli il territorio che fino ad ieri chiamavamo Italia era un insieme di piccoli staterelli. L’Unità del paese risale al 1861. Già allora c’era un Sud arretrato e un Nord ricco e progredito. I tentativi di ridurre le differenze territoriali sono stati inutili. Per superare le diseguaglianze non c’è mai stata una vera volontà politica. A molti conveniva e continua a convenire tenere il Meridione sottosviluppato.

Poi nel 1984 nasce la Lega Autonomista Lombarda. Cinque anni dopo questa si trasforma in Lega Nord per l’Indipendenza della Padania. Primo obiettivo il federalismo fiscale. Nel 1994 Silvio Berlusconi per impedire alla Sinistra di andare al Governo mise insieme i secessionisti della Lega e gli statalisti di Alleanza nazionale. Oggi siamo arrivati al compimento di quel disegno politico. Dopo la scellerata riforma costituzionale del titolo quinto voluta dal Centrosinistra per limitare l’avanzata leghista, siamo arrivati alla disgregazione del Paese. Premierato, Autonomia differenziata e riforma della giustizia tengono insieme statalisti e secessionisti, post-fascisti e antifascisti della Lega e di Forza Italia, garantisti e giustizialisti, meridionalisti e indipendentisti padani.

Ancora una volta la Destra si compatta per mantenere e consolidare il suo potere. Giorgia Meloni ed i suoi alleati sono disposti a tutto, anche a sfasciare l’unità nazionale.

E cosa importa se i meridionali avranno meno sanità, meno istruzione, meno servizi pubblici, salari più bassi e meno opportunità di lavoro.

E cosa importa se aumenteranno le distanze e le diseguaglianze territoriali, se sarà l’apartheid del Sud

Non solo. È una legge che non solo spaccherà il paese, ma metterà a rischio la democrazia. Ma forse è proprio questo quello che vuole la Destra.

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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