Sahra Wagenknecht, con il suo exploit elettorale in Germania, ha trasformato la scena politica tedesca. Il suo programma di sinistra-sinistra, contro l’appiattimento liberal, parla di indipendenza dagli USA, scioglimento della NATO, dialogo con i paesi non allineati.

Il ‘caso’ Sahra Wagenknecht

– Pierluigi Fagan*

Come molti sapranno, Sahra Wagenknecht ex Linke, assieme a molti quadri sempre ex-Linke, ha fatto un nuovo partito per conto suo. Si è presentato alle europee ed ha preso subito un notevole 6,2%, un punto in più dei Liberali, il doppio de la Linke. Ma il nuovo partito ha preso anche il 16.4% in Meckleburgo, il 15% in Turingia, il 13.8% in Brandeburgo, ed il 15% in Sassonia-Anhalt più il 12,6% in Sassonia.

Sul piano programmatico: l’Europa dovrebbe “diventare un attore indipendente sulla scena mondiale”. Nella politica estera e di sicurezza dell’UE, l’Europa dovrebbe assumere un ruolo indipendente dagli Stati Uniti, sostiene la diplomazia , la distensione e la cooperazione internazionale. Le soluzioni militari ai conflitti vengono respinte, mentre sono sostenuti il disarmo nucleare e una ridotta presenza militare. Si chiede esplicitamente lo scioglimento della NATO. È necessario un nuovo ordine paneuropeo di pace e sicurezza, che includa anche la Russia.

No all’allargamento UE a Repubblica di Moldova , la Georgia e l’Ucraina. Il lobbismo e la corruzione dovrebbero essere frenati.

I diritti sociali fondamentali dovrebbero essere rafforzati. Le attuali istituzioni dell’UE , in particolare la Commissione Europea , sono criticate come antidemocratiche anche perché influenzate da lobby prive di legittimità democratica. Rivedere i Trattati in chiave sociale con ripristino della giurisdizione in termini di società e lavoro su base nazionale, quindi democratica.

Dovrebbe essere promossa la cooperazione economica a livello europeo. Sono necessari massicci investimenti per il sistema educativo , le infrastrutture pubbliche e le amministrazioni. Dovrebbero essere creati salari equi, posti di lavoro sicuri e buone condizioni di lavoro. La privatizzazione nei settori dell’edilizia abitativa, dell’assistenza e della sanità è respinta.

Le politiche energetiche ed ambientali vanno riformulate, così l’apertura indiscriminata ai flussi migratori le cui cause vanno curate in loco. Rifiuto del fracking americano, ripresa delle forniture russe. Necessari salari equi, posti di lavoro sicuri e buone condizioni di lavoro. Si sottolinea la promozione dei contratti collettivi e il rifiuto della privatizzazione nei settori dell’edilizia abitativa, dell’assistenza e della sanità, alzare molto le tasse ai ricchi.

Naturalmente l’iniziativa è stata bombardata da fuoco incrociato definendola “rossobruna”, “populista”, sponsorizzata da Putin, Socialisti di destra (socialisti economici e sociali, di destra su valori culturali (?)). In realtà il suo corpo politico è quasi tutto ex Linke e di specchiato curriculum sociale, pacifista, ragionevolmente ambientalista, democratico. Ovviamente accusati di antisemitismo non si sono mai sognati di non riconoscere il diritto di Israele ad esistere.

All’ultima visita di Zelensky di pochi giorni fa, non si sono presentati in parlamento.
Sahra Wagenknecht attribuisce i successivi fallimenti elettorali di Die Linke (la quota nazionale dei voti del partito è scesa dal 12% nel 2009 al 5% nel 2021) all’enfasi posta sulle politiche di lotta alla discriminazione sessista , razzista o omofobica , a scapito dell’economia e del sociale.

Il libro della Wagenknecht pubblicato in Italia da Fazi ha raggiunto e mantenuto a lungo la posizione numero uno nella classifica dei bestseller di saggistica tedesca pubblicata da Der Spiegel.

Sebbene il partito sia stato fondato da poco, la sua sostanza e radicamento politico ex-Linke è solido e longevo. Altresì, qui in Italia, continuare a fondare partiti elettorali per attempati ex-politici o con velleità politiche o solo in cerca di visibilità e magari un buon stipendio, spesso ex-giornalisti come in uso qui da noi (sospetti su Democrazia sovrana e popolare, certezze su Terra-Pace-Dignità) non fa altro che desertificare l’efficacia dello spazio politico dell’area critica.

Se qualcuno volesse fondare finalmente un partito serio, dovrebbe farlo oggi, dopo le elezioni, non a sei mesi dalla campagna elettorale. Magari con qualcuno in grado di mettere assieme contenuti politici solidi il che, visto che spesso si tratta di giornalisti, è assai improbabile.

Sempre della serie “non è successo niente”, in Germania la CDU sta aprendo a possibili alleanze con AfD dicendo che poi, in fondo, non sono così nazisti come s’è detto (come loro stessi avevano detto).

AfD ha intanto pensionato il suo nazista di complemento e si sa che dopo le elezioni francesi verrà riammessa nel gruppo ID (Le Pen-Salvini) che farà di tutto per far saltare la rielezione di Ursula. Del resto, visto che in Europa s’è deciso l’ok alla fornitura di materiale militare pesante anche al Battaglione d’Azov, chi non flirta col nazista scagli la prima pietra.

In Germania, quasi certo il ritorno alle urne per la disastrata coalizione semaforo, anche i Verdi pare non abbiano alcuna intenzione di supportare la rielezione di UvdL, i liberali sono a dimensione inferiore a Calenda-Renzi. Parallelamente, pare confermarsi quanto qui ipotizzato ovvero che Meloni non ci pensa proprio di aspettare l”arrivo di Trump facendosi trovare nel mucchio franco-tedesco dietro UvdL, riunioni operative pare ci siano tra il suo gruppo Ecr e quello Le Pen-Salvini ID, per concordare una posizione comune sui dossier dell’immigrazione, dell’energia e lotta al green deal, più un impegno conservatore in temi di diritti. Da qui anche l’ipotesi di Tajani al posto della Ursula. Naturalmente è politica dei due forni, trattative, sgambetti, simulazioni, politica insomma.

Ma tanto c’è il “pilota automatico di Draghi” no? Mah, mi sa che qui da noi “politica” è una dimensione sempre più sconosciuta e gli eventi non si riescono più a leggere ripetendosi ostinati “ma tanto non succede niente, non succede mai niente e tanto se succede io non lo capisco”.

* Ripreso da Pierluigi Fagan-Complessità

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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