Ennio Bordato

Nell’orgia delle inutili (per la Russia) sanzioni “in relazione alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina”, l’Unione europea – nella più orgasmica euforia sanzionatoria (al di là dell’invio di armi occidentali all’Ucraina che sinora hanno fatto centinaia di morti fra i bambini del Donbass e dell’Ucraina e migliaia di feriti e mutilati) – da tempo ha aperto un nuovo fronte: la guerra ai bambini.

Nel maggio del 2023, fra le molte personalità sanzionate, spiccava la figura del novantenne pediatra più autorevole di Russia, stimato umanista e, fra l’altro, autore del tentativo di mediazione con i terroristi che il 1° settembre del 2004 presero in ostaggio oltre mille bambini, genitori ed insegnanti della tristemente nota Scuola n. 1 di Beslan, il dottor Leonid Michailovich Roshal’.

Non solo quindi uno stimato pediatra, fondatore dell’Istituto di ricerca di chirurgia pediatrica di emergenza e traumatologia che ha curato egregiamente migliaia di bambini vittime del terrorismo e delle guerre, ma anche il simbolo della umana compassione verso il debole, l’indifeso, il bambino. Un terribile “agente del Cremlino” insomma.

Nel febbraio del 2024 un’altra personalità, meno conosciuta, è stata inserita nell’elenco dei cattivi sanzionati: Ekaterina Michailovna Mizulina fondatrice e direttore della Lega per la sicurezza di Internet (la Don Fortunato Di Noto russa). La UE l’ha sanzionato probabilmente per la sua attività contro i pedofili e tutti i reati compiuti contro i minori in rete, per aver insomma ottemperato alle positive disposizioni di legge della Federazione Russa contro la propaganda dei nuovi diritti occidentali.

Ora, terzo atto, certamente non ultimo, la grande, strategica, storica decisione di inserire nel 14° pacchetto sanzionatorio la famosissima Colonia estiva Artek in Crimea.

La colonia estiva Artek è quanto di meglio esista per i bambini. È stato per decenni il sogno di intere generazioni di bambini russi, ucraini, bielorussi, dei bambini degli altri paesi dell’ex URSS e degli allora Paesi socialisti.

Dal 1925 ha accolto migliaia di bambini e adolescenti dapprima sovietici, poi ucraini, russi e di tantissimi paesi del mondo, compresi molti bambini italiani. Peraltro fu un tempo molto famosa in Italia per il malore che ebbe durante la visita alla Colonia l’allora segretario del PCI Togliatti, malore che lo portò al decesso.

Abbandonata durante l’amministrazione ucraina, con il ritorno della Crimea alla Russia il campo ha ricevuto nuova linfa, è stato completamente ristrutturato ed è ritornato ad essere quello che è sempre stato: un bellissimo luogo di vacanza, conoscenza, socializzazione per migliaia di bambini. Null’altro.

L’Istituto di istruzione Centro internazionale per l’infanzia Artek è stato riconosciuto nel 2004 ufficialmente dall’UNESCO come sito per la realizzazione di progetti internazionali.

Come si evince dal testo sanzionatorio UE, la colonia organizza campi per minori provenienti dall’Ucraina, inclusi i territori occupati di Kherson, Donetsk, Luhansk e Zaporizhzhia, fornisce sostegno materiale ad azioni che compromettono e minacciano l’integrità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina.

È chiaro quindi che, per gli arguti pedagoghi di Bruxelles, una vacanza al mare di un bambino costituisce una terribile minaccia all’indipendenza dell’Ucraina …

Sarebbe a questo punto interessante verificare se, questa ulteriore onanistica sanzione violi pesantemente i cardini fondanti del diritto internazionale dell’infanzia.

La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (1989) all’art. 3 recita:

in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale […] l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente […] Gli Stati Parti si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere, in considerazione dei diritti e dei doveri dei suoi genitori, dei suoi tutori o di altre persone che hanno la sua responsabilità legale, ed a tal fine essi adottano tutti i provvedimenti legislativi ed amministrativi appropriati.

All’art. 24 si dice poi che «gli Stati Parti riconoscono il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione. Essi si sforzano di garantire che nessun minore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi».

E ancora all’art. 31: «gli Stati Parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e di partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. […] Gli Stati Parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale ed artistica ed incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali».

Esattamente quello che da sempre i gestori della colonia Artek fanno in favore dei loro piccoli ospiti. Indipendentemente dalla loro nazionalità, religione, censo.

A questo punto abbiamo già nelle orecchie gli strilli della propaganda, spacciata per verità, gli strilli delle farlocche accuse confezionate allo scopo di ottenere l’ormai famosa sentenza del Tribunale internazionale dell’Aja sul “rapimento” dei bambini ucraini da parte della dirigenza russa, peraltro smentite con prove dalla stampa tedesca solamente alcune settimane fa. E che qualcuno ricorderà per contestare questa breve nota.

Invito tutti a leggere gli ultimi documenti pubblicati solo pochi giorni fa dall’Ombudsman per l’Infanzia della Presidenza russa che attesta, ancora una volta, non solo come le accuse occidentali siano null’altro che becera propaganda, ma che solo nell’ultimo periodo la Russia ha aiutato oltre 70 bambini ucraini a ritrovare e riunirsi con la propria famiglia, mentre al contrario i casi si contano sulle dita… 9 in tutto. Ciò grazie anche al prezioso aiuto del Vaticano, del Qatar e della Croce Rossa internazionale.

Il coma umanitario in cui versa la UE è sempre più nettamente visibile. La metastasi morale della sua classe dirigente ha raggiunto vette inaccessibili per chi ancora possiede umanità, onestà intellettuale, decenza, senso della vita, senso della realtà.

La guerra ai bambini da parte della UE è l’ultima grande conquista dell’ordalia antirussa. Fermiamoli!

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy