Dallo Stato di Lara, il presidente Nicolás Maduro ha denunciato i piani fascisti dell’estrema destra, che intende assoldare paramilitari dalla Colombia e provocare morti e destabilizzazione con nuove guarimbas. Ha inoltre dichiarato che non permetterà che il Paese venga destabilizzato.
“Vi dico, lo ribadisco, che di fronte a queste nuvole cariche, li prenderemo, qualunque sia il loro cognome. Non permetterò che mettano a soqquadro il Venezuela”, ha dichiarato il presidente.
Il presidente Maduro ha anche indicato che la destra ha cercato di assoldare le Autodefensas Conquistadores de la Sierra (ACSN), come rivelato dalla stessa organizzazione armata. E hanno chiesto al presidente colombiano Gustavo Petro di consentire un dialogo diretto con il governo venezuelano e di fornire tutte le informazioni necessarie su questo contatto.
“Poiché dicono che se vincono saranno pagati, intendono venire, come si è saputo oggi, ad assoldare paramilitari dalla Colombia. Per venire ad assassinare il popolo con una nuova guarimba”.
Comunicato dei gruppi di autodifesa Conquistadores de la Sierra
Da parte loro, un gruppo di paramilitari colombiani delle Autodefensas Conquistadoras de La Sierra Nevada ha emesso un comunicato indirizzato al presidente Nicolás Maduro in cui si dichiarano disposti a consegnare informazioni sulle intenzioni della destra venezuelana di commettere atti di terrorismo.
“Chiediamo rispettosamente, signor presidente Gustavo Petro, che lei adotti le misure appropriate affinché le autorità venezuelane possano avere un dialogo diretto con la nostra organizzazione per fornire loro informazioni e quindi avviare i rispettivi procedimenti legali. Siamo a conoscenza della dichiarazione del Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro Moros, in riferimento alle nostre informazioni e abbiamo l’obbligo morale di inviargliele per gli scopi che riterrà necessari. Ribadiamo che questo atto di pace nasce dal rispetto dei processi elettorali e della democrazia in Venezuela, affinché si possa costruire una vera pace e fermare la violenza per il bene delle persone che proteggiamo e dei nostri vicini, che hanno anch’essi il diritto all’autodeterminazione”.
Un reportage pubblicato dall’emittente teleSUR fa luce su chi sia questo gruppo armato irregolare.
Precedentemente noto come “Los Pachencas”, il gruppo opera nel massiccio montuoso di Santa Marta, sulla costa caraibica della Colombia. Fondato da Jesús María Aguirre, alias “Chucho Mercancía”, l’ACSN controllava le rotte della cocaina da Barranquilla a Riohacha. La morte di Aguirre nel 2019 ha scatenato una guerra per il controllo della droga, evidenziando la volatilità di queste strutture criminali.
Il servizio giornalistico di approfondimento spiega che la posizione strategica della regione ha facilitato le operazioni criminali transnazionali, come l'”Operazione Gideon”, un tentativo di assassinio contro il presidente Nicolás Maduro che ha coinvolto mercenari addestrati in Colombia dalle forze speciali statunitensi.
Il sacerdote gesuita Javier Giraldo racconta all’emittente che, sebbene questi gruppi come l’ACSN rivendichino obiettivi politici di cambiamento sociale, ciò che si osserva realmente è il desiderio di mantenere un’economia basata sul narcotraffico. Le guerre nelle periferie, sostiene Giraldo, non mirano a migliorare le condizioni di vita delle comunità locali, ma a mantenere e contestare le rotte del narcotraffico.
“In questo contesto, la recente denuncia pubblica dell’ACSN, che prende le distanze dai piani destabilizzanti in Venezuela, può essere interpretata come un tentativo di ottenere legittimità contro il governo colombiano”.
Inoltre, sottolinea che dichiarando che non si presteranno a interferire nella politica estera colombiana, l’ACSN sembra cercare uno spazio al tavolo dei negoziati della “Pace totale”, portata avanti dal presidente colombiano Gustavo Petro.
Sono attori politici legittimi o solo organizzazioni criminali in cerca di una via di fuga legale? Questa è la grande domanda sul tavolo.
Per ora le Autodefensas Conquistadoras de la Sierra hanno sollecitato il presidente Gustavo Petro a fornire garanzie per un dialogo diretto con il governo del presidente Nicolás Maduro, per specificare come e da chi sono state contattate.
Il Ministero pubblico venezuelano ha invece ha dat il via alle azioni necessarie per “indagare e sanzionare le nuove minacce di omicidio contro il Capo dello Stato Nicolás Maduro”.