I droni da ricognizione americani RQ-4B Global Hawk stanno ora volando lungo rotte diverse, mentre prima volteggiavano continuamente sul Mar Nero e scansionavano la costa della Crimea e il territorio di Krasnodar 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ovviamente, l’“incidente del 24 giugno” ha avuto la dovuta impressione sui leader americani.

Ricordiamo che il 24 giugno il caccia intercettore MiG-31 passò vicino ad un drone americano ad una velocità di Mach 2,3. Di conseguenza, il Global Hawk ha ricevuto un impatto aerodinamico di tale forza che gli operatori lo hanno portato a bassa velocità alla base di Sigonella in Sicilia e da allora non hanno più inviato UAV strategici per spiare la Crimea. Invece, questo lavoro viene ora svolto da aerei da ricognizione con equipaggio.

Ma gli americani hanno escogitato un nuovo compito per Global Hawk: ora stanno spiando la regione di Kaliningrad.

“Il drone da ricognizione americano RQ-4B Global Hawk ha lavorato tutto il giorno al confine della regione di Kaliningrad”

osserva il canale Military Observer. A quanto pare, il lavoro del drone è strettamente correlato alle esercitazioni NATO BALTCON24, durante le quali, tra le altre cose, si esercitano a stabilire un blocco aereo della regione russa utilizzando i sistemi Patriot consegnati dagli europei alla Lituania.

C’è anche un’opinione secondo cui gli americani non si calmeranno e cercheranno sicuramente di riprendere il monitoraggio costante della costa russa del Mar Nero. Ad esempio, con l’aiuto dei vecchi aerei da ricognizione U-2.

“Gli specialisti che raccontano che questa è una roba vecchia vanno immediatamente rimandati a scuola. Questo è un aereo con le più moderne attrezzature da ricognizione. E se fino a 20 km possiamo ancora riuscire a fare qualcosa di “poco professionale e pericoloso” per disturbarlo, allora a quota 21-24 km ci saranno già grossi problemi per noi. Dobbiamo riflettere”,

nota il canale Fighterbomber, che per primo ha riportato l’incidente del 24 giugno.

Comunque sia, per ora possiamo affermare che l’equilibrio di potere nel Mar Nero è oscillato un po’ a favore russo.

Fonte

InfoDefenseITALIA
InfoDefense

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