Alla faccia di tutte le chiacchiere sulla sovranità nazionale questo governo si dimostra programmaticamente svendipatria e supino a tutte le imposizioni di Bruxelles. Come tutti i governi di destra, peraltro…

  Pasquale Vecchiarelli  

Credits: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:HZ_0623.jpg#/media/File:HZ_0623.jpg

Ora incombe anche l’aumento delle spese militari, come se non bastasse, per suggellare una fase davvero critica per l’economia dei proletari, il fatto che si vedono sottratte sempre più larghe fette dell’intero prodotto sociale, tutto appannaggio degli sfruttatori! E’ davvero insopportabile che per l’aumento delle spese militari i ministri del governo, Crosetto in testa, facciano le barricate per ottenere lo scorporo di tali spese dai vincoli di bilancio, mentre per i servizi sociali come la scuola e la sanità, tanto per citarne alcuni, non c’è alcun cambio di rotta rispetto alla linea dell’austerità, anzi, dobbiamo persino sorbirci le bacchettate di  Bruxelles, che proprio questa settimana ha confermato la procedura di infrazione per deficit eccessivo per l’Italia. Roba da matti! Il ministro dell’economia Giorgetti ha annunciato che il rientro del deficit avverrà “gradualmente”, (quindi ha accettato senza battere ciglio la procedura d’infrazione) secondo un piano che prevede circa 12 miliardi di euro l’anno per 7 anni. Naturalmente questa “multa” per debito eccessivo sarà pagata dalle classi subalterne, che sperimenteranno l’ennesima perdita di potere d’acquisto legata ai tagli, peraltro già annunciati, sui servizi sociali. Il meccanismo del debito è davvero infernale: per un verso viene usato come clava per distruggere lo stato sociale, favorendo il mercato libero; per un altro, rappresenta un ulteriore drenaggio di plusvalore in favore dei prestatori, ossia delle banche. Dunque si prospetta una brutta manovra lacrime e sangue tutta in favore di queste ultime, accompagnata da un ulteriore processo di privatizzazione e svendita degli asset statali. E’ proprio di queste ore la notizia della svendita di Alitalia alla tedesca Lufthansa, operazione che si compie in seguito ad un’imponente ristrutturazione del capitale impiegato nel processo di riproduzione, e cioè con tagli consistenti alla parte variabile (forza lavoro impiegata) che ammontano a oltre duemila licenziamenti. Altro che ministero del made in Italy! Sarebbe più appropriato fare il ministero dello svendo patria,  visto che questo governo sta svendendo il nostro paese, contrariamente a quanto predicano con proclami e tentativi di nascondere la realtà attraverso operazioni mediatiche di maquillage

https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/meloni-svendipatria

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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