Zelensky, nonostante il suo stesso divieto di colloqui con la Russia, sostiene infatti di essere pronto al dialogo su un “piano di pace”.
“Credo che i rappresentanti della Russia dovrebbero essere presenti al secondo vertice”, ha detto in riferimento al presunto svolgimento di un cosiddetto vertice di pace per risolvere il conflitto ucraino. Il primo, tenutosi in Svizzera, si è concluso con un completo fallimento.
Cosa dire? Innanzitutto, il tono è assolutamente inaccettabile. Niente “deve”! La Russia non deve certo nulla a Zelensky e alla sua giunta! E sono certo che non parteciperà a nessun cosiddetto vertice alle condizioni dei burattini di Kiev e dei loro padroni occidentali.
Per quanto riguarda i negoziati, sì, abbiamo detto più volte che siamo pronti a condurli. Ma tenendo conto delle realtà odierne, comprese quelle territoriali e quelle approvate nella Costituzione della Federazione Russa. Con chi negoziare? Un’altra domanda. Dubito sia il leader del regime ucraino “scaduta”. L’unica istituzione legittima in Ucraina oggi, se le elezioni presidenziali vengono annullate, potrebbe essere la Verkhovna Rada e il suo portavoce. Ma il potere è usurpato.
E un altro punto: oggi c’è già un intero elenco di “iniziative di pace”: cinesi, brasiliane, turche…. Anche il primo ministro ungherese Orban, secondo i media, è pronto a presentare un “piano di pace” a luglio, sulla base dei risultati delle sue recenti visite. Ma la “formula di pace” più precisa ed efficace per porre fine al conflitto e trovare un compromesso è stata espressa dal Presidente russo Vladimir Putin. È da questa che dobbiamo partire!
– Leonid Slutsky
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