Per liberare la Striscia di Gaza dalle macerie causate dalla micidiale offensiva israeliana ci vorranno circa 15 anni, si legge in comunicato dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), riportato dal The Guardian.
“Ci vorranno almeno 15 anni per rimuovere circa 40 milioni di tonnellate di macerie belliche a Gaza”, secondo l’UNRWA, citando una valutazione del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP).
La rimozione delle macerie belliche a Gaza richiederà oltre 100 camion e costerà più di 500 milioni di dollari.
“I detriti rappresentano una minaccia mortale per la popolazione della Striscia di Gaza, poiché possono contenere ordigni inesplosi e sostanze nocive”, ha ricordato l’agenzia ONU.
Il mese scorso, la Radio dell’Esercito di Israele, citando vari ufficiali, aveva confermato che circa 50.000 bombe erano state sganciate su Gaza dagli aerei da guerra israeliani dal 7 ottobre scorso, aggiungendo che tra le 2.000 e le 3.000 bombe non erano esplose.
In spregio a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, Israele ha ignorato la condanna internazionale per la sua continua e brutale offensiva su Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas.
Da allora sono stati uccisi quasi 38.700 palestinesi, soprattutto donne e bambini, e più di 89.000 sono stati feriti, secondo le autorità sanitarie locali.
A nove mesi dall’attacco israeliano, vaste aree di Gaza giacciono in rovina tra un blocco paralizzante di cibo, acqua pulita e medicine.
Israele è accusato di genocidio dalla Corte Internazionale di Giustizia, la cui ultima sentenza ha ordinato di fermare immediatamente le operazioni militari nella città meridionale di Rafah, dove più di un milione di palestinesi si erano rifugiati dalla guerra prima di essere invasi il 6 maggio.
