Alessandro Ferretti

Il parere di importanza epocale della Corte dell’Aja che ha definito Israele uno stato colonialista che occupa illegalmente territori e pratica apartheid verso la popolazione palestinese, ha riempito le prime pagine della stampa mondiale ma viene ignorato in toto in Italia. E se dal Governo era prevedibile per le sue posizioni prone, è assolutamente imbarazzante e inaccettabile da parte del Partito democratico che ancora si propone come forza di ‘sinistra’.

Corte dell’Aja, il PD ha perso cla faccia

Il PD ed Elly Schlein hanno perso l’ultima, ultimissima occasione per dimostrarsi credibili.

Il parere della Corte dell’Aja smantella in modo ufficiale e definitivo tutte le bugie che lo stato di Israele ha ripetuto per decenni:

  • non si può parlare di occupazione temporanea a fini difensivi quando ci sono oltre 600.000 coloni che da decenni abitano stabilmente in Cisgiordania;
  • non si può affermare che Gaza non sia sempre stata occupata perché Israele mantiene da sempre un controllo esclusivo su tutto ciò che riguarda la Striscia impedendo di fatto l’autodeterminazione dei suoi abitanti;
  • non si può sospendere il diritto internazionale in base ad accordi tra le parti (come Israele ha preteso facessero gli accordi, peraltro ormai defunti, di Oslo) proprio come
  • non si può legalizzare il lavoro in nero solo perché il lavoratore è consenziente: i diritti fondamentali non possono essere oggetto di negoziazione.
  • viene messo nero su bianco che Israele pratica in modo strutturale la segregazione e l’apartheid dei palestinesi.

Anche la stampa israeliana riconosce con preoccupazione l’importanza epocale del parere della Corte, in quanto fornisce tutte le basi giuridiche necessarie per elevare sanzioni nei confronti di Israele sia agli stati che ai soggetti privati, come i demonizzatissimi disinvestimenti e boicottaggi e le interruzioni di rapporti istituzionali.

Il parere inoltre non solo spazza via una volta per sempre le assurde e strumentali accuse di antisemitismo rivolte a chi si impegna per il popolo palestinese, ma addirittura legittima di fatto tale impegno in quanto funzionale a perseguire la legalità internazionale.

Ebbene: sappiamo che i due principi assolutamente fondanti del PD sono che il partito si definisce di sinistra, e quindi ha come missione quella di difendere i deboli dai forti, e si propone come baluardo della legalità internazionale della quale si riempie la bocca ogni tre per due.

Se il PD fosse minimamente sincero in questa sua posizione avrebbe colto la palla al balzo rilanciando il parere della Corte e chiedendo un’immediata presa di posizione al governo italiano e alla società civile.

Invece, nulla. In quattro giorni, nessuna posizione ufficiale del PD, neanche una parola pronunciata dalla sua segretaria Schlein. Un parere di importanza epocale che ha riempito le prime pagine della stampa mondiale viene ignorato in toto, come se non fosse mai stato emanato.

Non c’è e non può esserci alcuna giustificazione per il PD (e, aggiungo, per moltissimi suoi ipocriti militanti, ugualmente silenti) per ignorare deliberatamente la certificazione di gravissimi crimini contro l’umanità. Un partito che ha fatto della legalità un principio irrinunciabile non può far finta di nulla di fronte a una simile enormità.

Questo silenzio certifica una volta per tutte che il PD semplicemente NON E’ un partito di sinistra e non ha la minima intenzione di difendere i deboli dai potenti, ma al contrario difende uno stato che si macchia di gravissimi crimini consentendone di fatto la prosecuzione. Il PD è, in poche parole, attivo complice di genocidio e co-responsabile dei crimini orrendi perpetrati contro i palestinesi.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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