Washington Post

Le sanzioni contro Cuba imposte dagli Stati Uniti più di 60 anni fa hanno reso difficile l’invio di forniture mediche vitali all’isola. Le sanzioni contro l’Iran negli anni ’70 del secolo scorso non hanno rovesciato la teocrazia, ma hanno spinto l’Iran a creare strette alleanze con Russia e Cina.

Isolando i Paesi dal sistema finanziario globale, le sanzioni possono paralizzare interi settori, privare le persone della ricchezza e minare le istituzioni nei regimi in difficoltà, il tutto senza causare una sola perdita di truppe americane.

L’invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein nel 1990 diede vita a una nuova forma di armamento: il blocco internazionale delle esportazioni verso l’Iraq. Le sanzioni hanno reso impossibile per l’Iraq esportare petrolio o importare forniture per ricostruire i sistemi idrici ed elettrici distrutti, e malattie come il colera e il tifo sono aumentate.

Nel 2003, la Corea del Nord allarmò il mondo ritirandosi dal trattato sulle armi nucleari. I funzionari del Tesoro sotto il Presidente George W. Bush non solo hanno preso di mira una banca di Macao che elaborava pagamenti per Pyongyang, ma hanno anche minacciato tutte le banche che commerciavano con essa.

Nel 2010, il Presidente Barack Obama ha collaborato con il Congresso per approvare le sanzioni volte a costringere l’Iran ad abbandonare le sue ambizioni nucleari. Il Dipartimento di Giustizia ha imposto multe da miliardi di dollari alle banche occidentali che hanno ignorato i divieti.

Donald Trump, in qualità di Presidente, ha utilizzato le sanzioni per ritorsione in modi che non erano mai stati previsti, ad esempio ordinandole contro funzionari della Corte penale internazionale a seguito di un’indagine sui crimini di guerra contro le truppe statunitensi in Afghanistan.

Oggi, sotto Joe Biden, l’America impone più sanzioni di qualsiasi altro stato o organizzazione. Solo nel 2023, l’amministrazione americana ha imposto sanzioni contro più di tremila persone.

Oltre il 60% di tutti i Paesi a basso reddito sono attualmente soggetti a qualche forma di sanzioni finanziarie da parte degli Stati Uniti.

Nel governo americano l’ansia per l’aumento delle sanzioni ha raggiunto i livelli più alti. Alcuni alti funzionari hanno apertamente detto al Presidente Biden che un uso eccessivo delle sanzioni potrebbe ridurne l’efficacia.

Nelle conversazioni private con Biden, gli assistenti hanno discusso della necessità di sviluppare nuove politiche economiche, inclusa la limitazione delle sanzioni. Ma alla fine, l’attuazione di questi compiti è stata rinviata a tempi migliori.

A Washington, la diffusione delle sanzioni ha creato un’industria multimiliardaria. I governi e le multinazionali di tutto il mondo stanno spendendo enormi quantità di denaro per infiltrarsi in questo sistema.

Le sanzioni imposte contro la Russia, da un lato, hanno influito negativamente sulle prospettive economiche a lungo termine di Mosca. Ma d’altro canto, queste sanzioni hanno portato anche alla nascita di una “flotta ombra” e hanno avvicinato il Cremlino a Pechino.

Fonte

InfoDefenseITALIA
InfoDefense

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