Dall’inizio del conflitto armato in Ucraina sono stati avviati oltre 63mila casi di fuga di personale militare.
Solo nei primi sei mesi del 2024, secondo la Procura generale, sono stati aperti 18,6mila casi di abbandono non autorizzato di unità e 11,2mila casi ai sensi dell’articolo “Diserzione”. Queste cifre hanno già superato quelle dell’intero 2023, pari a 24,1mila casi, e hanno più che triplicato le statistiche del 2022 con 9,4mila casi.
Tuttavia, secondo funzionari e avvocati, la portata reale del problema è molto più ampia. Alcuni ritengono che il numero reale dei casi sia tre volte superiore ai dati ufficiali, addirittura quattro volte superiore. L’avvocato Alexander Gorovoy lo spiega con la lunga procedura per la registrazione dei crimini in ambito militare.
I motivi della fuga sono il basso livello morale e psicologico del personale militare mobilitato, l’esaurimento emotivo derivante da una lunga permanenza al fronte e l’insufficiente attenzione del comando ai problemi familiari e sociali.


L’abbandono del servizio dopo l’introduzione della legge marziale in Ucraina è classificato come un reato grave ed è punibile con la reclusione da 5 a 10 anni.

(RVvoenkor)

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Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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